Dieta e alimentazione

Insetti, ogni anno ne mangiamo mezzo kg senza saperlo: l'allarme dei medici

Ogni italiano mangia mediamente ogni anno 500 grammi di insetti, nascosti in alcuni cibi e anche nei cosmetici. Ecco quali

Insetti, ogni anno ne mangiamo mezzo kg senza saperlo: l'allarme dei medici

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L'idea di mangiare insetti è qualcosa che mette i brividi, almeno alla maggior parte degli italiani. Ma proprio chi non lo farebbe mai, senza saperlo, ne mangia 500 grammi ogni anno. A dirlo è la Fda americana (Food and Drug Administration), secondo cui ci sono fino a 60 frammenti di insetti ogni 100 grammi di cioccolato e altrettanti nei cosmetici, soprattutto i rossetti. Nessuno di noi se ne rende conto ovviamente, ma questi possono rappresentare un serio rischio per la salute, soprattutto per chi è allergico ai crostacei e agli acari della polvere.

L'allarme degli allergologi

In Italia è stato lanciato un vero e proprio allarme dalla Società italiana di allergologia e immunologia pediatrica (Siaip) "Sono una insidia soprattutto per i bambini che sviluppano reazioni allergiche, al punto che si sospetta possano essere implicati in casi di anafilassi rimasti senza spiegazione", afferma Michele Miraglia Del Giudice, presidente Siaip e professore di Pediatria e Allergologia e Immunologia pediatrica all'università degli Studi della Campania. "Il consiglio -spiega ancora - è di controllare sempre le etichette, anche se a volte le farine di cocciniglia, grillo e verme giallo sono indicati solo come coloranti E120".

Gli alimenti che contengono insetti

Ha fatto molto discutere l'autorizzazione da parte della Commissione europea, per l'introduzione sul mercato di alimenti contenenti il verme giallo della farina (Tenebrio molitor) e farina di grillo (Acheta domesticus). "Gli insetti, considerati una promettente fonte alternativa di proteine, sono oggi consentiti nell'alimentazione umana - spiega il professore Del Giudice - ma accade che anche chi non intende consumarli finisca con l'assumerli inavvertitamente. Si stima che ogni italiano ne introduca, attraverso l'alimentazione o l'uso di cosmetici, circa 500 grammi all'anno".

Ma quali sono gli altri alimenti che contengono insetti? "Basti pensare alla cocciniglia, derivato dalla coccinella, indicato sulle etichette come E120, che viene utilizzato come colorante per succhi, yogurt (alla fragola e al mirtillo) e rossetti", evidenzia Cristiana Indolfi, segretaria Siaip e pediatra allergologa all'università Vanvitelli. "Dati americani sottolineano che una valutazione accurata degli allergeni è cruciale per garantire la sicurezza dei consumatori; ma questi purtroppo non ne sanno nulla".

Perché fanno male

Gli insetti contengono alcune proteine altamente allergizzanti sia per gli adulti che per i bambini: "La tropomiosina e l'arginina chinasi, entrambi allergeni noti per la stretta relazione tra artropodi e crostacei, non devono essere consumati dalle persone allergiche ad acari e crostacei perché queste potrebbero manifestare reazione in seguito alla loro assunzione", spiega Angela Klain, junior member Siaip e Aif in Pediatria all'università Vanvitelli.

"E' importante sottolineare che non tutti i pazienti allergici agli acari della polvere o ai crostacei sono a rischio, ma solo quelli sensibilizzati ai panallergeni cross-reattivi come Der p10 per l'acaro della polvere o Pen a1 per i crostacei, che noi comunemente testiamo presso il nostro ambulatorio nei casi selezionati - precisa Miraglia Del Giudice - Pertanto, la comprensione delle relazioni tra allergie agli acari della polvere e allergie agli insetti è cruciale.

La prevalenza dell'allergia alimentare agli insetti in Europa è scarsamente documentata a causa della mancanza di test diagnostici standardizzati, complicando la conferma della diagnosi. In casi di incertezza tra sensibilizzazione positiva e anamnesi dubbia, si può considerare il test di provocazione orale (Tpo) solo in circostanze molto specifiche.

La comprensione dell'allergenicità degli insetti commestibili è ancora un'area di ricerca in evoluzione, con la prospettiva di identificare anafilassi precedentemente considerate senza spiegazioni" conclude il professore.

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