Difesa

La Cina punta sui Dragoni dei mari: cosa possono fare i nuovi aerei anfibi

Alcuni analisti hanno espresso preoccupazione per il fatto che l’aereo in questione sarebbe ideale per supportare le operazioni militari della Cina

La Cina punta sui Dragoni dei mari: cosa possono fare i nuovi aerei anfibi

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Si chiama AG600 Sea Dragon ed è il più grande aereo anfibio del mondo. È stato ideato dalla Cina, o meglio dalla Aviation Industry Corporation of China (AVIC), per contrastare gli incendi ed essere usato a fronte di disastri naturali. Nei giorni scorsi il velivolo ha completato la verifica iniziale delle sue capacità in acqua. Secondo quanto riportato dai media cinesi, Pechino ha costruito quattro prototipi di AG600M e condotto test di volo rilevanti in varie località. Attenzione però, perché nonostante questo mezzo sia stato tecnicamente progettato per effettuare operazioni di salvataggio in ambito civile, molteplici analisti occidentali ritengono che l'aereo in questione possa essere impiegato anche in ambito militare.

La Cina si affida agli aerei anfibi

La grande famiglia di aerei anfibi cinesi AG600 è in fase di sviluppo "come equipaggiamento aeronautico avanzato vitale per rafforzare le capacità di salvataggio di emergenza" della Cina, ha scritto il China Daily, spiegando che questi velivoli sono stati progettati su misura "per svolgere missioni di salvataggio anti incendio, ricerca e salvataggio marittimo su tutti i tipi di terreno in tutto il Paese". L'aereo anfibio della serie AG600 presenta una configurazione unica composta da un corpo superiore integrato a forma di aereo e un corpo inferiore a forma di fondo di nave.

Come ha spiegato il sito Eurasiantimes, alcuni osservatori occidentali hanno espresso preoccupazione per il fatto che l’aereo in questione sarebbe ideale per supportare le operazioni militari della Cina, in particolare nel Mar Cinese Meridionale, dove il Paese ha costruito una serie di isole artificiali. Huang Lingcai, capo progettista dell'AG600 presso la AVIC, aveva non a caso precedentemente affermato che l'aereo AG600 poteva effettuare viaggi di andata e ritorno dalla provincia meridionale dell'isola di Hainan a James Shoal senza dover effettuare rifornimento di carburante. C’è, dunque, chi teme che Pechino possa usare i suoi Dragoni dei mari per questioni prettamente militari (Taiwan in primis).

La risposta degli Usa

E gli Stati Uniti? Possono contare anche loro su aerei anfibi? Nonostante un budget per la Difesa che ammonta a quasi un trilione di dollari, gli Usa potrebbero accantonare l’ambizioso programma di conversione dell’aereo cisterna/trasporto per operazioni speciali MC-130J Commando II in un idrovolante. "Osservando le proiezioni di budget e alcune considerazioni sull'effettiva efficacia in termini di costi di quel particolare tipo di sforzo di integrazione, abbiamo deciso che era meglio prendere tutto quel lavoro e trasferirlo per uso futuro", ha dichiarato colonnello dell'aeronautica militare T. Justin Bronder.

L'Air Force aveva annunciato l'iniziativa MAC nel 2021 e, successivamente, aveva rilasciato rappresentazioni grafiche che mostravano l'aereo MC-130J con capacità anfibia (MAC) appoggiato su due enormi pontoni con il carrello di atterraggio che sporgeva sul fondo per il decollo e il rullaggio terrestre. Tuttavia, ci sono stati diversi ritardi nei test di volo programmati. Ricordiamo che l’esercito statunitense ha ritirato il suo ultimo idrovolante prima della fine della Guerra Fredda. La sempre maggiore attenzione al Pacifico e un potenziale scontro con la Cina nella regione hanno però innescato un nuovo interesse da parte di Washington per gli aerei anfibi.

Tra le preoccupazioni di un potenziale conflitto con la Cina, gli esperti Usa hanno cercato metodi per trasportare personale e rifornimenti in aree remote all’interno o in prossimità di aree

potenzialmente contese. Ebbene, in molti ritengono che l’idrovolante possa rappresentare una risorsa critica contro Pechino, che dispone di un sistema A2/AD (Anti Access/Area Denial) molto sofisticato lungo le sue coste.

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