Difesa

"Razzi contro un elicottero australiano": alta tensione per la manovra del caccia cinese

L'Australia ha protestato con la Cina dopo che un caccia di Pechino ha rilasciato dei razzi sulla traiettoria di volo di un elicottero di Canberra

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Alta tensione e incidente sfiorato nei cieli dell'Asia. L'Australia ha protestato con la Cina dopo che un caccia di Pechino ha rilasciato dei razzi sulla traiettoria di volo di un elicottero di Canberra in missione presso le Nazioni Unite in acque internazionali. Richard Marles, ministro della Difesa australiana, ha definito l'accaduto come "inaccettabile" e spiegato che il pilota dell'elicottero citato ha dovuto compiere un'azione evasiva per evitare di essere colpito. L'episodio è avvenuto sabato scorso nel Mar Giallo, al largo delle coste coreane, ma è stato reso noto soltanto adesso.

Il jet cinese e l'elicottero australiano

"La conseguenza di essere colpiti dai razzi sarebbe stata significativa", ha dichiarato Marles, rassicurando sul fatto che l'elicottero in questione non è stato colpito e che tutto l'equipaggio è al sicuro. "Si tratta di un incidente molto grave è del tutto inaccettabile", ha proseguito il ministro.

Ma che cosa è successo? Da quanto emerso, l'elicottero MH-60R della Royal Australian Navy sarebbe stato intercettato da un jet dell'Esercito Popolare di Liberazione (PLA) dopo essere stato lanciato dall'HMAS Hobart, un cacciatorpediniere che sta svolgendo attività di routine nel Mar Giallo nell'ambito dell'Operazione Argos, in uno sforzo internazionale per far rispettare le sanzioni ONU contro la Corea del Nord.

Ebbene, l'elicottero Seahawk della Marina australiana sarebbe stato intercettato da un caccia cinese J-10 che avrebbe lanciato dei razzi di fronte all'elicottero, a una distanza ravvicinata. In un comunicato, il Dipartimento della Difesa australiano ha dichiarato che l'aereo della PLA ha rilasciato dei razzi nella traiettoria di volo dell'elicottero dell'Australian Defence Force (ADF), definendola una "manovra non sicura che ha rappresentato un rischio per l'aereo e il personale".

La protesta di Canberra

"Sebbene non ci siano stati feriti tra il personale ADF o danni causati all'elicottero MH-60R, la sicurezza e il benessere del nostro personale ADF continuano ad essere la nostra massima priorità. L'Australia si aspetta che tutti i Paesi, compresa la Cina, gestiscano le proprie forze armate in modo professionale e sicuro", si legge nella nota di Canberra. "La Difesa ha intrapreso per decenni attività di sorveglianza marittima nella regione e lo fa in conformità con il diritto internazionale, esercitando il diritto alla libertà di navigazione e di sorvolo nelle acque e nello spazio aereo internazionali", ha quindi aggiunto il ministero della Difesa australiano.

Marles ha espresso un commento simile utilizzando parole emblematiche: "Ci aspettiamo che quando abbiamo interazioni con altre forze armate, comprese quelle cinesi, queste interazioni siano professionali e sicure. Le interazioni che si sono verificate da parte delle forze aeree del PLA sono state inaccettabili".

L'incidente è avvenuto un giorno dopo che il capo della Marina australiana aveva affrontato di persona la sua controparte cinese in merito a un altro incidente avvenuto lo scorso novembre, in cui dei subacquei erano rimasti feriti in un attacco sonar anche in acque internazionali.

In quel caso l'Australia aveva accusato la Cina, o meglio un cacciatorpediniere della marina cinese, di aver utilizzato, appunto, impulsi sonar per infastidire una fregata australiana che stava conducendo riparazioni subacquee in acque internazionali.

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