Economia

Dl anticrisi: governo orientato verso la fiducia

In ambienti parlamentari viene data per certa la presentazione di un maxiemendamento da parte del governo. Il voto finale si svolgerebbe tra lunedì e martedì della prossima settimana. Sgravi alle imprese e limiti alle banche

Dl anticrisi: governo orientato verso la fiducia

Milano - Il decreto legge anticrisi sarà esaminato dall’aula del Senato a partire dalla seduta pomeridiana di giovedì 30 luglio e il voto finale dovrebbe svolgersi sabato primo agosto o, al più tardi, domenica 2 agosto. Lo ha annunciato in aula il vice presidente del Senato, Domenico Nania, riferendo le decisioni della conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama.

La fiducia Dovrebbe essere posta domani, nel primo pomeriggio, la questione di fiducia sul decreto legge. In ambienti parlamentari viene data per certa la presentazione di un maxiemendamento da parte del governo. Il voto di fiducia si terrebbe mentre l’esame degli ordini del giorno e il voto finale sul decreto si svolgerebbero tra lunedì e martedì della prossima settimana.

Questioni in sospeso Ci sono una serie di punti del provvedimento sui quali si sta esercitando in queste ore un pressing per la modifica, come lo stop all’articolo 4 su cui ci sarebbe la contrarietà del ministro dell’ambiente, Stefania Prestigiacomo, e la norma che rafforza i poteri dell’autorità per l’energia sulla formazione del prezzo per il gas, su cui maggioranza e governo sono andati sotto in commissione. Si tratta però, rileva il relatore Maurizio Fugatti, di novità votate dalle commissioni una per una, nemmeno di quelle approvate in blocco alla fine, che rientrano quindi tra quelle che il governo si sarebbe impegnato a non modificare.

Stretta alle banche Stesso discorso per la "stretta" alle misure sulle banche introdotte nelle commissioni e sulle quali l’Abi ha espresso malumore: tetto del 5% al tasso originario in caso di modifica unilaterale delle condizioni contrattuali e tempo per il diritto di recesso che raddoppia da 60 a 120 giorni, limiti ai giorni di valuta, ricomprensione dell’eventuale sconfinamento nel limite dello 0,5% del massimo scoperto.

Aziende farmaceutiche La questione invece cambia per le altre misure approvate con un’unica votazione a fine seduta, dove ci sarebbe un maggiore spazio di modifica. Tra queste rientra l’emendamento firmato da Italo Bocchino (Pdl) che imputa alle sole aziende farmaceutiche gli sforamenti di spesa legati all’acquisto di farmaci da parte delle Asl.

A questo punto, dunque, non si esclude l’ipotesi che alcune modifiche possano "spuntare" in Senato, richiedendo alla Camera una terza lettura la prima settimana di agosto. 

 

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