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E l'Austria dice basta a Babbo Natale

La protesta a Graz, seconda città del Paese: «È un simbolo che va bene per gli americani, non per noi».

Se in Italia qualcuno piccona il Natale e tenta di ribattezzarlo «la festa delle luci», in Austria c'è chi difende la tradizione e piccona invece un altro simbolo, il vecchietto barbuto e portatore di doni. «Non siamo contro Babbo Natale. Lui va bene per gli americani e gli inglesi, ma non per noi». Nel quartiere vecchio di Graz, secondo maggiore città austriaca, il Natale passa anche per la protesta contro i suoi più accreditati simboli. Una processione a luce di candela ha attraversato oggi la città, una delle tante forme di protesta che ormai da anni precedono il Natale. Ad organizzarla è il movimento Christkind (Bambino Gesù) che si propone di «salvare Gesù portatore di doni dalla minaccia bianca e rossa di Santa Claus».
Quella di Christkind è un'antichissima tradizione che trae origine da Martin Lutero e che si è diffusa in tutta l'Europa del Nord, in particolare in Germania, Austria, Svizzera, Liechtenstein e anche in Alto Adige. Si tratta di uno «spiritello» bambino con ali angeliche e capelli biondi che porta i regali ai ragazzi per conto di Gesù durante la cena della vigilia di Natale. Durante il diciannovesimo secolo però nelle regioni protestanti iniziò a prendere piede Babbo Natale, o Santa Claus, il vecchio con la barba bianca che la Coca-Cola vestì più tardi di rosso e bianco.

Fu proprio in America nel 2003 che iniziò a circolare la protesta contro Babbo Natale visto come simbolo del consumismo: da qui fu creato il logo «Santa-free», oggi utilizzato dai 72 siti non ufficiali di Facebook «Pro-Christkind».

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