Economia e finanza

"Cento giorni di collera": l'ultima sfida a Macron

Cgt Energie lancia la guerriglia contro la riforma pensionistica di Macron. E minaccia di "spegnere" Festival di Cannes e Gp di Monaco

"Cento giorni di collera": l'ultima sfida a Macron

Il più radicale dei sindacati francesi contro Emmanuel Macron è Cgt Energie, il dipartimento dei lavoratori dell'energia della Confederation Generale du Travail, l'equivalente transalpino della nostra Cgil. Una componente del massimo sindacato francese combattiva e attenta a portare fino alle estreme conseguenze la battaglia inauguratasi a inizio anno contro la riforma delle pensioni.

"Cento giorni di lotta" è lo slogan lanciato da Cgt Energie, formalmente nota come Federazione nazionale delle miniere e dell'energia (Fnme), che riunisce un ampio filone andante dagli operatori delle raffinerie ai tecnici dell'energia e del gas. E si è già distinta a gennaio per la protesta dedicata a Paul Marcel, il ministro comunista artefice della nazionalizzazione dell'energia dopo la Seconda guerra mondiale, con cui venivano forniti ai piccoli commercianti travolti dalla crisi e dall'inflazione allacci energetici gratuiti contro la volontà delle principali compagnie.

Dopo l'avvio della riforma delle pensioni, nota Scenari Economici, tecnici delle utilities transalpine affiliate alla Cgil a Marsiglia "hanno deciso di aiutare i piccoli panettieri a manipolare e falsare i contatori della luce", manipolandoli "per far si che i consumi vengano registrati come agevolati, con una riduzione dei costi dal 50% al 60%, e questo in risposta all’aumento dei costi dell’energia".

Ora la Cgt Energie alza la posta. E spinge per la "grevillà", la guerra di logoramento contro Macron. Unendo azioni simboliche e manovre plateali. Il sindacato ha rivendicato nella giornata di giovedì 21 aprile due interruzioni di corrente all'aeroporto di Montpellier e in una scuola dell'Hérault, in occasione del viaggio sul territorio del presidente. Venerdì 22 FranceInfo ha segnalato il calo di tensione in diversi impianti del colosso energetico Edf: "Quelli di Flamanville (Manica), Paluel (Seine-Maritime) e Saint-Alban (Isère) sono stati interessati da diminuzioni equivalenti a un totale di poco più di 1.000 MW, la potenza di un reattore nucleare". Dietro potrebbe esserci la mano di Cgt Energie. Il cui obiettivo è attirare l'attenzione del mondo sulla Francia mirando a far "restare al buio" i grandi eventi: "Il Festival di Cannes, il Gran Premio di Monaco, il Roland-Garros, il Festival di Avignone potrebbero trovarsi al buio!", ha dichiarato la Cgt Energie in un comunicato.

Sébastien Menesplier, segretario generale della Cgt Energie, è oggi il sindacalista più attivo di Francia e colui che ha colto la volontà di un'ampia fetta della sua base di lavoratori di proseguire il contrasto alle riforme. A mandare gli operatori sul piede di guerra è stata in particolare la reiterata decisione del governo di "requisire" le infrastrutture da loro gestite forzando la continuità del servizio energetico, delle raffinerie, della gestione delle reti nei giorni di sciopero nazionale.

"Se il governo non vuole una settimana nera nel settore dell'energia, deve solo ritirare la sua riforma", ha annunciato Menesplier nella giornata del 20 aprile. La mobilitazione decisiva, per Cgt Energie, partirà tra il 28 aprile e il 3 maggio, nel pieno del dibattito sulla Festa dei Lavoratori per cui è attesa una grande mobilitazione nazionale. L'energia è il nervo scoperto di Macron: tra i miliardi spesi contro il caro bollette, per la nazionalizzazione di Edf e la riparazione dei reattori nucleari il settore è critico su ogni fronte. E ora i lavoratori del campo si preparano a dare battaglia. Dalla risposta della popolazione si capirà se questa campagna, la più ambiziosa e minacciosa per l'esecutivo, saprà mettere in dubbio la riforma delle pensioni che ha già passato ogni vaglio istituzionale.

Ma che ancora fatica a essere legittimata dalla popolazione.

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