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Bizzarri lascia la guida di Gucci. Un'italiana la vice di Pinault

I primi sussurri arrivano subito dopo pranzo da un'isola croata dove si stanno riprendendo dall'annus horribilis dell'azienda gli ex dirigenti dell'ufficio stile di Gucci

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I primi sussurri arrivano subito dopo pranzo da un'isola croata dove si stanno riprendendo dall'annus horribilis dell'azienda gli ex dirigenti dell'ufficio stile di Gucci. La conferma arriva alle 17,50 quando le Borse sono chiuse. Marco Bizzarri (foto), presidente e ceo del marchio delle due G dal 2015, lascerà l'azienda il 23 settembre, all'indomani del debutto in passerella del nuovo direttore creativo, Sabato De Sarno. Verrà sostituito «per un periodo transitorio» da Jean-Francois Palus, vice direttore generale della controllante Kering. «È la fine di un mondo non la fine del mondo», dicono gli insider che negli ultimi tempi han dovuto inghiottire parecchi bocconi amari dallo stesso management che per anni ha elargito premi e stock option da capogiro. D'altro canto i risultati erano eclatanti: quando Bizzarri è arrivato ai vertici del brand, Gucci fatturava 3,9 miliardi; lo lascia a più di 10,5 miliardi tra i marchi più profittevoli del mondo. Certo sono finite le marce trionfali dei fatturati ma anche quel clima di ottimismo che si respirava sotto la guida di Bizzarri e Alessandro Michele: la strana coppia del made in Italy. Nato a Rubiera in provincia di Reggio Emilia nel 1962, un talento innato per la matematica e una grande passione per lo sport, Bizzarri supera i due metri di altezza, non ha un capello in testa. Il suo miglior amico ai tempi della scuola era Massimo Bottura e in classe facevano così tanto fracasso che un'insegnante poco lungimirante diceva: «Bizzarri e Bottura, voi due non combinerete niente nella vita». Alessandro Michele nasce invece a Roma nel 1972, non è alto, ha capelli lunghi e barba da asceta. Insieme hanno fatto cose mirabolanti con collezioni e sfilate indimenticabili. Narra la leggenda che Bizzarri abbia chiesto e ottenuto da Alessandro una collezione uomo in 5 giorni e con quella sfilata nel mondo della moda si è aperta la questione di genere. Allo stesso modo dopo 7 anni di successi da un giorno all'altro alla fine dello scorso novembre è arrivata la rottura. Voci di corridoio dicono che François-Henri Pinault, presidente e ceo del gruppo Kering volesse un passaggio delle consegne più soft oppure un colpaccio tipo richiamare Tom Ford alla guida creativa del marchio nell'interregno tra l'addio di Alessandro e l'arrivo di Sabato. Vero o falso che sia adesso da Gucci se ne va un altro fuoriclasse. L'unica bella notizia è che Francesca Bellettini, presidente e ceo di Saint Laurent in aggiunta al suo ruolo corrente viene nominata Kering Deputy Ceo, responsabile per il Brand Development del Gruppo.

Amicissima di Bizzarri, è una gran bella bandiera italiana che sventola nella Parigi della moda.

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