Economia

Dai fondi una spinta alle pmi in Borsa

Dai fondi una spinta alle pmi in Borsa

Il credito resta al palo, le imprese soffrono e la Borsa italiana non gira, con le quotazioni da anni ferme ai minimi storici: nel solo 2012 sono scese da 263 a 255, per una capitalizzazione inferiore a 365 miliardi di euro. Nasce da queste tre criticità il memorandum d'intesa «PiùBorsa» avviato ieri da Consob, Borsa, Abi e Confindustria al fianco di Assogestioni, Aifi, Assirevi, Fondo italiano d'investimento e Fondo strategico italiano. Un piano che punta a favorire la quotazione di piccole medie imprese italiane (con un fatturato tra i 20 e i 300 milioni) secondo un percorso guidato che faccia leva su taglio dei costi di quotazione, certezza dei tempi e creazione di un mercato ad hoc per reperire capitale.
Una necessità, legata anche alla difficoltà delle banche a riaprire i rubinetti del credito, che il memorandum si propone di trasformare in virtù aprendo le Pmi al capitale di rischio. E incrementando l'interesse degli investitori istituzionali. «Si tratta di disegnare una sorta di autostrada nella quale le Pmi possano entrare in velocità» ha detto il presidente di Consob, Giuseppe Vegas, spiegando che «l'obiettivo è quello di selezionare le aziende che possono crescere e i fondi che possono aiutarle». Il memorandum prevede che a giocare un ruolo fondamentale siano i fondi d'investimento nella doppia veste di scouting ed investitori. In questo senso Pietro Giuliani, ad di Azimut e vicepresidente di Assogestioni, ha anticipato il progetto di «destinare il 5-10% del risparmio gestito all'acquisto di azioni e bond illiquidi delle Pmi». Dopo i progetti del nuovo mercato, dall'Expandi all'Aim, «questo nuovo tentativo sarà diverso» ha assicurato Vegas facendo affidamento sul team che supporta il progetto. E proprio in merito al piano Elite, piattafroma di servizi integrati nata un anno fa sempre a favore delle Pmi, l'ad di Borsa Italiana, Raffaele Jerusalmi, ha anticipato che «ad aprile, arriverà a quasi 100 aziende nell'arco di un anno di esistenza». E Jerusalmi ha posto l'accento sui problemi di natura culturale che frenano le Ipo.

«Per vincere i freni - ha concluso - bisogna far capire che la finanza è l'unico sistema che consente di crescere».

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