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Descalzi: "Il green non può vivere solo di sovvenzioni"

L'ad di Eni: "Investimenti a carico dello Stato pagati dai cittadini"

Descalzi: "Il green non può vivere solo di sovvenzioni"

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«Siamo lontani dal target di contenere entro 1,5 gradi l'aumento della temperatura globale entro fine secolo» rispetto al periodo preindustriale e «dal zero netto di emissioni di CO2 entro il 2050. La prossima Conferenza mondiale sul clima, la Cop28 di Dubai, dovrà ammettere che siamo lontani dagli obiettivi dell'accordo di Parigi» del 2015. A lanciare l'allarme è il direttore generale dell'Irena (l'agenzia internazionale per l'energia rinnovabile a cui aderiscono 167 Paesi e l'Unione europea), Francesco La Camera. Ospitato nel complesso Eni Gazometro, a Roma, La Camera è venuto a presentare il primo volume dell'outlook 2023 della «Transizione energetica mondiale - percorso verso 1,5 gradi», avvertendo che già «fra due anni rischiamo di aver raggiunto +1,5 gradi e anche 2 di questo passo». Per cui serve triplicare ogni anno e fino al 2030 la nuova potenza di energia pulita aggiungendo mille gigawatt all'anno nel mondo mentre gli investimenti devono quadruplicare ogni anno e servono 150mila miliardi di dollari il che «è tecnicamente fattibile ed economicamente sostenibile». Poi il numero uno di Irena ha detto che per la decarbonizzazione serve «lo sforzo di tutti gli attori».

L'ad di Eni, Claudio Descalzi (in foto), ha ricordato che «bisogna vivere nel presente e riuscire a rispondere alla domanda» di energia. «La componente meno inquinante degli idrocarburi è il gas, non possiamo compensarlo col carbone che inquina il 50-60% in più. Stiamo crescendo moltissimo nelle rinnovabili, siamo arrivati a 3 gigawatt e abbiamo l'obiettivo di 15 gigawatt nel 2030» ma «ci vogliono investimenti, che non devono essere solo a carico dello Stato altrimenti ricadono sulle persone. Tutto quello che è sovvenzionato ci rende più fragili, il mercato deve confrontarsi con se stesso. Si può aiutare all'inizio le rinnovabili, l'idrogeno, ma non possiamo pensare che per vent'anni dobbiamo sovvenzionare un'attività industriale».

«Noi per la prima volta parteciperemo» alla Cop28, ha detto Descalzi, «ricordando gli accordi con Algeria, Libia, Mozambico, Congo, Egitto, Indonesia «che non puntano solo su oil & gas ma sulla ristrutturazione industriale».

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