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Donnet: "Banca Generali è strategica"

Il Leone si tiene stretta la controllata. I soci italiani al 70% del capitale

Donnet: "Banca Generali è strategica"

Banca Generali «è un asset importante per il gruppo grazie alle sue ottime performance e il piano strategico prevede lo sviluppo organico della banca stessa come parte del gruppo Generali». È quanto ha affermato la compagnia guidata dall'ad Philippe Donnet in una risposta scritta alla domanda di un azionista, in vista dell'assemblea del 28 aprile. Il Leone, al momento, non pare temere scalate. «II gruppo è oggi molto solido dal punto di vista operativo, finanziario, patrimoniale e di governance, come anche dimostrato dai recenti risultati. Inoltre, la quotazione di Borsa rispetto agli indicatori fondamentali è in linea con quella dei principali operatori europei del settore», si legge in un'altra risposta. Ieri in Piazza affari il titolo ha guadagnato lo 0,21% a 19,13 euro.

Alla record date gli azionisti basati in Italia superano la quota del 70% dal 65% di un anno fa. È quanto si legge nella relazione sul governo societario. Al 10 marzo il gruppo annoverava 180mila soci e un altro 28% (in cui spiccano Stati Uniti, Francia e Germania) è riconducibile al resto del mondo (l'anno scorso il 33%). I maggior azionisti (Mediobanca con il 13%, Delfin della famiglia Del Vecchio con il 9,99% Caltagirone al 6,56%, Delfin e Benetton con il 4,8%) contano per il 34% circa, mentre il retail è al 23% e gli istituzionali al 30,94.

Confermata l'intenzione di effettuare acquisizioni mirate. «Nell'orizzonte dell'attuale piano triennale, abbiamo previsto tra euro 2,5 e 3 miliardi di flussi cumulativi di cassa disponibile da impiegare in operazioni di capital redeployment, con preferenza per l'M&A, che continuerà a essere uno dei mezzi per diversificare le nostre fonti di utile e consolidare la nostra leadership sul mercato», si legge in un'altra risposta. «Le acquisizioni e/o le cessioni - sottolinea il Leone di Trieste- rappresentano un modo per creare valore per tutti gli stakeholder, in linea con i criteri definiti nel piano strategico».

La situazione geopolitica resta sotto controllo. «A fine 2022 le società del gruppo Generali operanti in Cina detenevano investimenti pari a 14,2 miliardi di euro. A questi si aggiungono ulteriori 3,1 miliardi di esposizioni finanziarie detenute da società del gruppo non operanti nel Paese», si legge in una risposta sul rischio di crisi tra Pechino e Taiwan.

Generali è uscita dalla Russia l'anno scorso.

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