Economia

Embraco, Calenda: "Licenziamenti congelati". I sindacati: "Bene, ma servono garanzie"

Il ministro Calenda: "Abbiamo raggiunto un accordo sulla sospensione dei licenziamenti per avere il tempo di operare una reindustrializzazione su cui si sono impegnate Embraco e Whirlpool"
anche economicamente

Embraco, Calenda: "Licenziamenti congelati". I sindacati: "Bene, ma servono garanzie"

"È stato raggiunto l’accordo per la sospensione dei licenziamenti", annuncia il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda al termine del tavolo su Embraco al Ministero. Il congelamento fino a fine anno serve"per avere il tempo da recuperare per una reindustrializzazione su cui Embraco e Whirlpool si impegneranno anche economicamente. I lavoratori prenderanno lo stipendio pieno, non ci saranno part time e riduzione di orario. E questo sarà a carico dell’azienda". "Abbiamo messo in campo Invitalia - ha spiegato Calenda - anche con il nuovo fondo contro la delocalizzazione deliberato dal Cipe, se e nel caso la nuova reindustrializzazione non avvenisse nel periodo in cui i licenziamenti sono sospesi. Noi però - ha specificato - riteniamo che questo possa accadere, è un paracadute che fino a ieri non c’era. Direi che siamo soddisfatti. L’obiettivo di fermare i licenziamenti è raggiunto, ora è impoortante trovare rapidamente una reindustrializzazione. È chiaro - ha poi aggiunto Calenda - che va avanti tutta la nostra atività di pressing a livello europeo perchè il problema non è solo di Embraco ma più ampio e noi vogliamo vederci chiaro su fondi strutturali e delocalizzazioni".

La segretaria generale della Fiom, Francesca Re David, intervenuta a Torino all’assemblea dei metalmeccanici, sottolinea che "è l’avvio di un percorso, vedremo come evolverà. Noi non siamo disposti a firmare accordi che prevedono i licenziamenti né ora né dopo. La sospensione dei licenziamenti - prosegue - è il risultato di una lotta che deve continuare e continuerà".

"Deve essere chiaro che la Fiom non firmerà nessun licenziamento. Non lo ha mai fatto e non lo farà mai", prosegue Lino La Mendola, della Fiom Torino. Il sindacato, infatti, conferma che l'ipotesi a cui sta lavorando il Governo è quella di congelare i 497 licenziamenti del sito di Riva di Chieri in attesa di un piano di reindustrializzazione del territorio salvaguardando la
copertura piena del salario. "L'importante - ripete - è che a fine anno non ci siano licenziamenti. Bisogna trovare una soluzione occupazionale positiva che i lavoratori possano scegliere.

Ci aspettiamo dunque che al primo gennaio 2019 parta una soluzione che non preveda la riattivazione dei licenziamenti perché è importante costruire un percorso lungo il quale nessuna venga cacciato".

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