Economia

La Fiat undici anni: addio a Piazza Affari, da lunedì a Wall Street

Domenica nasce la nuova società. Il recesso costerà 417 milioni

La Fiat undici anni: addio a Piazza Affari, da lunedì a Wall Street

Domani Fiat darà l’addio dopo centounidici anni a Piazza Affari. Si prepara così a sbarcare a Wall Street dove lunedì alle 16 (le 22 in Italia) suonerà la campanella che aprirà le contrattazioni del nuovo titolo Fca al Nyse, il New York Stock Exchange.

Archiviato il capitolo recesso, che costerà al gruppo circa 417 milioni di euro, Fiat Chrysler Automobiles nascerà ufficialmente domenica 12 ottobre. La sede legale non sarà più a Torino. Dal Lingotto sparirà il logo Fiat che sbarcherà in Olanda, mentre il quartiere generale finanziario sarà a Londra, in Saint James’s Street. La nuova società parte con progetti ambiziosi: un piano da 50 milioni di investimenti che prevede il rilancio del brand Alfa Romeo e l’arrivo dei nuovi modelli, per vendere 7 milioni di vetture nel 2018. Ma c’è anche la sfida ai concorrenti per giocare un ruolo di primo piano nello scacchiere internazionale dell’auto. "C’è spazio per un costruttore più grande di Toyota", ha detto l’amministratore delegato Sergio Marchionne che ha ribadito l’intenzione di restare alla guida del gruppo fino al 2018. Se ci saranno le condizioni per una grande fusione, la famiglia Agnelli potrebbe diluire la quota. "Ma nessuna intenzione di vendere", ha chiarito il presidente John Elkann. "Fiat Chrysler è pronta a prendere parte al processo di consolidamento del settore auto dei prossimi cinque-dieci anni".

L’attenzione dei prossimi mesi è alle alleanze. I fronti aperti sono tanti, con un occhio rivolto in particolare all’Asia dove già sono in atto collaborazioni industriali con Mazda e Mitsubishi.

Il primo importante appuntamento dopo Wall Street è il consiglio di amministrazione del 29 ottobre, che oltre ad approvare i risultati del terzo trimestre dovrà decidere se procedere o meno alla ricapitalizzazione della società. Il penultimo giorno in Borsa non è stato positivo per il titolo del Lingotto che ha chiuso con un calo del 2,14% sulla soglia dei 7 euro. L’esercizio del diritto di recesso da parte di quegli azionisti che non hanno voluto prendere parte alla fusione con Chrysler costerà a Fiat circa 417 milioni di euro.

La società dovrà infatti liquidare, al prezzo di 7,727 euro ad azione, circa 54 milioni di titoli, pari al 4,3% del suo capitale sociale.

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