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I big delle polizze: "Stop regole fotocopia"

La presidente Farina: «In cinque anni triplicate le norme Ue, così non andiamo più avanti»

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Negli ultimi cinque anni le norme europee sulle assicurazioni sono triplicate: da 21 testi nel 2019 a 63 nel 2023. Si tratta di numeri «eccessivi perché non consentono alle imprese di mettersi al passo e adeguare il loro business model ai continui cambiamenti», compromettendo la competitività dell'industria europea. È quanto ha rilevato l'Ania il cui presidente. Maria Bianca Farina, ieri ha presentato un decalogo di proposte in vista delle prossime elezioni europee. «L'attuale panorama normativo è diventato sempre più complesso, dettagliato e prescrittivo» ed è per questo che il settore chiede una «pausa legislativa» per semplificare e razionalizzare le norme, ha spiegato Farina. Tra le proposte presentate dall'Ania anche quella di ridurre i requisiti di reportistica. Secondo Farina, a fronte dei grandi rischi connessi ai cambiamenti climatici oltre che alle crisi geopolitiche «è opportuno avviare il cantiere di partenariati pubblico-privati che, anche a livello Ue, possano portare a una copertura assicurativa degli eventi catastrofali e, più in generale, dei rischi sistemici che si affianchi a quelle nazionali».

I rischi terroristici e informatici, ha aggiunto, sono «suscettibili già ora di raggiungere dimensioni cumulate che non possono essere sostenute dal solo settore assicurativo privato, né supportate da premi accessibili per gli assicurati e ancor meno essere assorbiti dalla sola fiscalità generale nazionale». Ecco perché un partenariato pubblico-privato anche a livello europeo «consentirebbe di apportare il valore aggiunto della solidarietà». Farina, giacché le assicurazioni detengono oltre il 18% del debito pubblico italiano, ha chiesto anche «regole europee di governance economica che bilancino al meglio la stabilità con la necessità di una robusta e stabile crescita economica».

Il ministro degli Esteri e segretario di Fi, Antonio Tajani, presente all'evento, ha sottolineato la disponibilità a lavorare «su Solvency 2 e su tutto il fronte assicurativo e bancario per assicurare accesso al credito per le pmi e il venture capital a condizioni più vantaggiose».

Tajani ha spiegato che senza le imprese bancarie e assicurative «non c'è crescita delle pmi».

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