Economia

La verità sulla benzina: cosa cambia adesso alla pompa

Bene il decreto anti rincari del governo, ma per gli esperti dell'Ufficio studi della Cgia di Mestre l'esecutivo avrebbe dovuto osare di più, riducendo del 50% le accise

La verità sulla benzina: cosa cambia adesso alla pompa

Per rispondere all'improvvisa impennata dei prezzi di benzina e gasolio, il governo Draghi ha stabilito di tagliare via 25 centesimi dal loro costo, così da andare incontro agli automobilisti italiani, che devono già fare i conti con altri aspetti legati alla crisi economica in atto. Nonostante questa decisione da parte dell'esecutivo, secondo l'Ufficio studi della Cgia di Mestre è necessario fare di più per abbassare i prezzi.

Durante la conferenza stampa di ieri, il premier Mario Draghi ha annunciato che le coperture necessarie per la riduzione dei costi verranno trovate grazie alla tassazione degli extraprofitti ottenuti in questi ultimi mesi dalle aziende produttrici di energia, ed è proprio per questa ragione, secondo Cgia, che il governo avrebbe potuto osare di più. Del resto, la manovra non andrà a gravare sui conti dello Stato.

La misura, secondo gli esperti del centro studi di Mestre, dovrebbe essere incrementata, magari introducendo una riduzione del 50% delle accise su benzina e gasolio per autotrazione. In questo modo, i prezzi scenderebbero a 1,74 e 1,78 euro al litro. Per lo Stato costituirebbe un costo di circa 1,5 miliardi di euro al mese, ma un simile provvedimento aiuterebbe moltissimo gli italiani, privati ed imprese.

L'Ufficio studi della Cgia, infatti, fa notare che la riduzione di 25 centesimi del prezzo alla pompa consentirebbe di abbassare i costi di benzina e gasolio rispettivamente a 1,93 euro al litro e 1,91 euro al litro. Una misura che costerebbe 800 milioni di euro, ma insufficiente per gli automobilisti. Non solo. Cgia spiega che poco più dell'8% degli autocarri immatricolati in Italia ha una massa complessiva superiore alle 7,5 tonnellate, peso oltre il quale viene garantito al proprietario un parziale rimborso delle accise sul gasolio. Il resto delle vetture non godrà di alcuno sconto. Anche per i piccoli autotrasportatori, pur essendo evidente il risparmio ottenuto grazie alla riduzione dei 25 centesimi, l'aiuto non sarà comunque sufficiente. A marzo 2021, il gasolio per autotrazione costava 1,43 euro al litro, mentre oggi è arrivato a 2,16 euro al litro.

Se andiamo poi a prendere altre categorie, come bus operator, agenti di commercio e piccoli autotrasportatori, vediamo come questi godano già di minori vantaggi rispetto ai loro colleghi di altri paesi. In Olanda, Germania e Spagna, ad esempio, le autostrade sono gratis, cosa ben diversa dall'Italia, dove i pedaggi sono fra i più alti del continente.

Bene il decreto anti rincari approvato dal governo, tuttavia, secondo l'Ufficio studi della Cgia di Mestre è fondamentale che l'esecutivo faccia di più, ottenendo una deroga dall'Unione europea (per la misura occorre infatti applicare delle aliquote inferiori ai limiti imposti dall'Ue). Una riduzione delle accise del 50% farebbe la differenza, portando il prezzo della benzina a scendere fino a 1,74 euro al litro dai 2,18 euro al litro toccati in questi giorni.

Stesso discorso per il gasolio da autotrazione che, seguendo la proposta di Cgia, arriverebbe ad un prezzo di 1,78 euro al litro, ben 38 centesimi in meno rispetto alla cifra attuale, 2,16 euro al litro.

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