Borsa e mercati

Ima, i Vacchi aprono il capitale al banchiere di Buffett

Il fondo Bdt & Msd rileva il 45%. Il gruppo valutato 6,5 miliardi contro i tre investiti nel delisting del 2020

Ima, i Vacchi aprono il capitale al banchiere di Buffett

Ascolta ora: "Ima, i Vacchi aprono il capitale al banchiere di Buffett"

Ima, i Vacchi aprono il capitale al banchiere di Buffett

00:00 / 00:00
100 %

Bdt & Msd Partners, società di consulenza e investimento statunitense, ha rilevato dal fondo di private equity Bc Partners il 45% di Ima, entrando nel capitale della società bolognese a fianco della famiglia Vacchi, in un'operazione che, secondo il Financial Times, valuta 6,5 miliardi il gruppo che produce macchine automatiche per l'industria farmaceutica, cosmetica e alimentare. Bc Partners, che aveva investito in Ima nel 2020 e gestito con i Vacchi il delisting da Piazza Affari, lascia il gruppo, ai tempi valutato circa 3 miliardi, avendo più che raddoppiato il suo investimento. Bdt & Msd Partners è guidata dal co-ceo, Byron Trott, noto come il «banchiere dei miliardari» e tra i pochi consulenti di fiducia di Warren Buffett.

L'ingresso della società di investimento americana è stato successivamente confermato in una nota di Ima, senza dare dettagli su quote e valore dell'investimento.

Fondata nel 1961, Ima è presente in oltre 80 Paesi e conta 53 stabilimenti di produzione, che le consentono di soddisfare una solida base di clienti blue-chip in Europa, Nord America, Sud America, Asia e Medio Oriente. Ima ha installato circa 60mila macchine e attualmente detiene più di 3mila brevetti e domande di brevetto. Nel 2022, ha registrato un fatturato di circa 2 miliardi di euro.

Bc Partners, di cui Bdt & Msd Partners rileverà le quote, era entrata in Ima nel 2020, durante il picco della pandemia di Covid. Da allora, si legge nella nota, la multinazionale bolognese ha effettuato cinque acquisizioni, ha sviluppato nuove linee di prodotti e una divisione di automazione «leader a livello mondiale», ha aumentato gli investimenti in ricerca e sviluppo del 30% e ha rafforzato la propria catena di fornitura. Iniziative che si sono tradotte in un aumento del fatturato di oltre il 50% e dell'ebitda di oltre il 70%. La chiusura dell'operazione, subordinata alle consuete approvazioni regolamentari, è prevista per la fine del 2023. È stata concepita, originata e guidata dal management di Ima e da Poggi & Associati in qualità di lead financial advisor. Anche Mediobanca e Bofa hanno agito come financial advisor della società mentre JpMorgan ha fornito consulenza finanziaria a Bc Partners. White & Case e Frm hanno agito, rispettivamente, come consulenti legali e fiscali del Gruppo Ima e Chiomenti come consulenti legali di Bdt & Msd Partners, mentre Kirkland & Ellis come consulenti legali di Bc Partners.

Il percorso di Ima è indicativo di uno sviluppo che, in questi ultimi 28 anni, è avvenuto tra private equity e mercato azionario. Basta pensare che la società scelse la quotazione in Borsa nel 1995, restandoci fino al 2020, e creando non poco valore: dall'equivalente di 3,1 euro per azione, il delisting è avvenuto tre anni a quota 68 euro.

E ora, in meno di tre anni, il valore è ulteriormente raddoppiato: dai 3 miliardi di capitalizzazione del 2020, all'attuale valutazione di 6,5 miliardi.

Commenti