Economia

Occhio al 16 dicembre: scatta l'Imu. Chi non deve pagare

Dalle esenzioni previste per alcune categorie, alla stretta sulle prime case che si prepara per il prossimo anno. Tutto quello che c'è da sapere sull'Imu

Occhio al 16 dicembre: scatta l'Imu. Chi non deve pagare

Con l'approssimarsi del 16 dicembre, si avvicina anche la scadenza fissata per la seconda rata dell'Imu, o per il saldo dell'intera imposta. Si tratta naturalmente di una tassazione che riguarda i proprietari di immobili, fatta eccezione per aree fabbricabili, terreni agricoli ed abitazione principale, a patto che si parli di unità abitativa classificata nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9. Dal momento che ci troviamo in una fase di difficoltà economica, il governo ha tuttavia previsto alcune riduzioni se non addirittura esenzioni, anche per l'anno 2022.

I motivi di esenzione

Attualmente sono esentati dal pagamento dell'Imu i possessori di immobili destinati a cinema, teatri, sale concerto e spettacoli, come previsto dal decreto emanato nell'agosto del 2020. Per queste strutture, che rientrano nella categoria catastale D/3, il pagamento della tassa non è dovuto per gli anni 2021 e 2022.

Secondo il decreto Sostegni bis, inoltre, l'Imu non deve essere pagata da coloro che hanno un immobile in locazione ad uso abitativo e che abbiano rivenuto l’emissione di una convalida di sfratto per morosità, con esecuzione bloccata sino al 30 giugno 2021 o al 31 dicembre 2021. L'anno in cui sarà valida l'esenzione è il 2021, perché nel 2022 il blocco degli sfratti per morosità non sarà più prorogato, come deciso dalla Corte Costituzionale (sentenza 11 novembre 2021, n. 213).

Mediante legge di Bilancio 2021, inoltre, l'esenzione del pagamento dell'Imu relativo all'anno 202 viene estesa anche nei confronti di alcune zone interessate da attività sismica. Nello specifico si parla dei Comuni di Lombardia e Veneto per il terremoto del 20 e 29 maggio 2012 e dei Comuni Emilia Romagna che hanno avuto la proroga dello stato d’emergenza. Esentati anche i proprietari di quei fabbricati andati in rovina nelle aree del Centro Italia colpite dal sisma del 24 agosto 2016, stesso discorso per i territori di Casamicciola Terme, Forio e Lacco Ameno, interessati dal terremoto del 21 agosto 2017.

Sempre la legge di Bilancio del 2021 prevede anche di non far pagare metà dell'Imu relativo all'anno corrente alla categoria dei pensionati non residenti (178/2020 al comma 48). Questo provvedimento è tuttavia applicabile solo per una unità immobiliare ad uso abitativo, non locata o in comodato d'uso. L'immobile deve poi trovarsi in Italia, ed essere a titolo di proprietà o di usufrutto.

La novità sulle prime case

Per il prossimo anno, invece, sono previste delle considerevoli strette, ed a finire nel mirino sono purtroppo le prime case, come si evince analizzando il decreto fiscale 2022. C'è infatti un emendamento sia delle commissioni finanze che delle commissioni lavoro, e per ora approvato dal Senato, che prevede l'esenzione della tassa solo per una abitazione a famiglia, anche quando uno dei due edifici si trova in un altro Comune. Una coppia di coniugi, ad esempio, non potrà più dichiarare di risidere in due case site in Comuni diversi nella speranza di non pagare l'Imu.

Che cosa è possibile fare, allora? Attestando di risiedere in due abitazioni diverse, ai coniugi non resta che scegliere su quale immobile pagare la tassa, come disposto dall'emendamento al Dl 146/2021. Con questa modifica, si estende alle abitazioni site in Comuni diversi la medesima regola già applicata alle case site nello stesso Comune, anche se comunque rimangono alcune perplessità. Il primo interrogativo riguarda i tempi: come devono comportarsi i contribuenti che entro il 16 dicembre devono pagare il saldo dell'Imu? Secondo il Sole 24 Ore, non trattandosi di una norma di interpretazione autentica, la modifica potrà essere considerata valida dalla data di conversione in legge. Per quanto riguarda le situazioni pregresse, potrebbe invece intervenire la Corte costituzionale.

Nel caso in cui l'attuale disciplina venga considerata incostituzionale, si potrebbe forse parlare di rimborsi, fatta eccezione per quei casi in cui si è in precedenza espresso il giudice.

Se ciò non avvenisse, fino all'entrata in vigore della modifica, a nessuna delle abitazioni site in Comuni differenti verrebbe applicata l'esenzione.

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