Economia

Intesa svela Isybank: più dividendi

Nuova banca digitale, Messina: "Verso il futuro". Obiettivo 22 miliardi di cedole

Intesa svela Isybank: più dividendi

Soddisfazione degli azionisti, digitalizzazione, sostenibilità, rafforzamento nelle gestioni patrimoniali e, soprattutto, un'ulteriore riduzione degli Npl che, parola del Ceo Carlo Messina, trasformerà Intesa Sanpaolo in una sorta di banca nordica. Questi i capisaldi del nuovo business plan 2022-2025 di Ca' de Sass. «Il nuovo piano ci trasporta nel futuro e crea la banca dei prossimi dieci anni», ha dichiarato Messina aprendo ieri la presentazione della strategia al 2025 che punta a creare oltre 520 miliardi di valore per tutti gli stakeholder (di cui nuovo credito destinato all'economia reale nel medio e lungo termine per 328 miliardi). Niente shopping in vista e nessuna tentazione di scendere in campo per giocarsi la partita su Generali ma solo, come ha spiegato il banchiere, «obiettivi che siamo certi di poter raggiungere» all'interno di un piano «decisamente conservativo». Nonostante le buone valutazioni degli analisti, Piazza Affari non ha premiato il titolo causa impennata dello spread che ha chiuso in calo del 2,2% a 2,67 euro.

Nel dettaglio, Ca' de Sass prevede entro il 2025 di distribuire oltre 22 miliardi in cedole, una cifra pari al 70% dell'utile che, a fine piano, è previsto a 6,5 miliardi (dai 4,18 miliardi del 2021). Per il 2022 la banca ha inoltre preventivato un buyback da 3,4 miliardi. Nel 2025 l'istituto potrà contare su ricavi operativi netti di 22,8 miliardi di euro (+2,3% medio annuo) e, in particolare, su 11,1 miliardi di commissioni (+3,9% medio annuo) oltre che su una redditività (Rote) intorno al 13,9% (dal 9,1%). Sul fronte della patrimonializzazione il Cet1 ratio atteso nel corso del piano si attesterà sopra il 12 per cento.

Nell'arco della strategia la banca prevede poi investimenti per 7,1 miliardi, di cui 5 miliardi per tecnologia e crescita, inclusi circa 650 milioni destinati alla nuova piattaforma digitale, Isybank, destinata a conquistare il pubblico più giovane che in filiale non è mai entrato. Il potenziale target è di 4 milioni di clienti. «Si tratta di una nuova banca digitale in grado di servire una parte della clientela di Intesa Sanpaolo che non si reca nelle filiali e genera circa 200 milioni di ricavi», ha commentato Messina. Secondo quanto spiegato dal management, il nuovo modello permetterà una riduzione di circa 1.500 filiali (di cui circa 450 chiuse già nel quarto trimestre 2021) e coinvolgerà 8mila dipendenti che saranno riconvertiti o riqualificati. Sulla prevista chiusura degli sportelli hanno espresso perplessità i sindacati, a partire da Lando Maria Sileoni segretario nazionale della Fabi. Sul fronte occupazionale infine sono previste 9.200 uscite volontarie, di cui 2.850 già effettuate lo scorso anno e 4.600 nuove assunzioni.

Il piano Intesa è stato ben accolto anche dai protagonisti italiani della grande finanza. «Dopo il buon piano di Unicredit ecco quello di Intesa. Finalmente di nuovo l'Italia che vuol vincere», ha commentato Francesco Gaetano Caltagirone. Probabilmente anche un segnale di apprezzamento per la non ingerenza nelle vicende del Leone di Trieste che vedono l'imprenditore romano e Leonardo Del Vecchio contrapposti a Mediobanca. Intesa è «un punto di riferimento per attrarre importanti investitori internazionali», ha detto Marco Tronchetti Provera, ad e vicepresidente Pirelli. Per Flavio Cattaneo, vicepresidente di Italo e fondatore di Itabus, Intesa «sarà un fondamentale acceleratore di crescita». Entusiasta Luca Cordero di Montezemolo.

«Bisogna investire e diventare veri leader internazionali», ha affermato.

Commenti