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Italo chiude il contratto. Aponte pronto a salire a bordo

Rinnovo per i 1.500 dipendenti. Il fondo Gip in trattativa con l'armatore di Msc per cedere il 100% a 4 miliardi

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Rotta libera per Gianluigi Aponte. Il patron di Msc salirà a breve a bordo di Italo avendo sistemato gli ultimi tasselli della trattativa con l'attuale proprietario, il fondo americano Gip, e avendo sciolto uno dei nodi che restavano in azienda: il rinnovo del contratto per i 1300 dipendenti del gruppo.

In settimana la società dei treni ha tenuto un cda straordinario per definire gli ultimi dettagli dell'affare e domani incontrerà i sindacati per mettere la firma a un rinnovo del contratto attesissimo, frutto di quasi un anno di lavoro e di non poche tensioni tra le parti. Il contratto, scaduto a dicembre 2021 dovrebbe avere il via libera (a meno di ripensamenti dell'ultima ora) e sarà rinnovato fino a fine 2024 permettendo ad Aponte di avere un quadro chiaro e definito almeno per un anno.

Nel complesso, accoglie un equo apprezzamento degli elementi salariali variabili e il perfezionamento delle tabelle dei minimi salariali, in linea con quanto stabilito dal ccnl Mobilità/Attività Ferroviarie.

Sistemato anche questo tassello, il colosso con sede a Ginevra, creato dal tycoon di Sant'agnello, classe 1940, si prepara al classico blitz estivo: sborserà oltre 4 miliardi di euro per il 99% della società dei treni Ntv.

A vendere la quota di maggioranza è il fondo americano Gip, già socio di Msc in Til, la società tra le più grandi al mondo, che gestisce i terminal portuali di Msc. Ma a vendere le loro quote ad Aponte saranno praticamente tutti gli azionisti della società privata di trasporto ferroviario ad alta velocità dei passeggeri in Italia. Gip possiede oggi il 72,6% di Italo. L'11,5% appartiene ad Allianz, il 7,6% a Infra Investor, lo 0,6% a MoLagers.

Il restante 7,7% è di soci italiani che hanno venduto a Gip e hanno poi deciso di reinvestire: Luca Cordero di Montezemolo, Flavio Cattaneo, Giovanni Punzo, Isabella Seragnoli, Alberto Bombassei e Peninsula Capital. Si tratterebbe comunque di un ingresso che potrebbe avvenire in due step, il primo al 50% del gruppo per poi salire al 100%. Certo, un'operazione conveniente per il fondo americano che quattro anni fa entrò nel capitale sulla base di una valutazione di quasi 2,4 miliardi.

Quanto ad Aponte, dopo il fallito tentativo di acquisire l'ex Alitalia, adesso il colosso di Ginevra ha iniziato a mettere nel mirino diversi gruppi. Con Italo affiancherà alla crocIeristica e alla logistica delle merci anche il trasporto passeggeri per poi svilupparlo in sinergia con il proprio business navale.

Entro l'estate Aponte chiuderà poi anche una seconda trattativa, quella che riguarda Alis Cargo. Per l'impresa ferroviaria tedesca Tx Logistik, anch'essa nel mirino, potrebbe volerci un po' di più.

Sul fronte di Alis è in corso una due diligence. L'interesse di Msc riguarderebbe la licenza ad operare (il Coa), sospesa dal 27 dicembre scorso per la mancanza di aeromobili, ma si estenderebbe anche al know how e al capitale umano del vettore fondato dall'ex patron di Air Dolomiti Alcide Leali. Msc è poi in trattativa con il gruppo Ferrovie dello Stato Italiane per un'alleanza azionaria nel trasporto ferroviario merci che potrebbe portare il primo armatore al mondo nel trasporto marittimo di container a rilevare una partecipazione fino al 49% di Tx Logistik, impresa ferroviaria tedesca attualmente controllata al 100% da Fs attraverso Mercitalia. Questa eventuale alleanza farebbe seguito al protocollo d'intesa firmato a settembre del 2022 dalle Fs e Msc allo scopo di sviluppare l'intermodalità, ossia il passaggio delle merci da nave a rotaia e viceversa.

Certo Aponte potrebbe aver bisogno del supporto della finanza visto che la Shipping Agencies Services, la cassaforte dei suoi business ha chiuso il bilancio con un attivo totale di quasi 12 miliardi di dollari, ma con una perdita di 163,7 milioni (utile di 120 milioni del 2021).

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