Politica economica

Mutui sempre più cari: un tasso fisso costa il doppio

La colpa è dei rialzi Bce. Rate più pesanti del 75% per un variabile

Mutui sempre più cari: un tasso fisso costa il doppio

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Comprare casa è sempre più difficile con l'avanzare del caro mutui. Infatti, secondo quanto emerge dalle previsioni della Federazione autonoma bancari italiani, le rate di un nuovo mutuo a tasso fisso arriveranno a raddoppiare nel corso del 2023. Ben presto, osserva la Fabi, sui nuovi prestiti a tasso fisso si arriverà a pagare un tasso medio del 6 per cento. Alla base ci sono i numerosi rialzi dei tassi, l'ultimo giovedì, voluti dalla Bce di Christine Lagarde per frenare l'inflazione.

Secondo il sindacato, i rincari riguardano anche i nuovi mutui a tasso variabile che dovrebbero salire del 55-65 per cento. Gli esempi parlano da soli: per un mutuo a tasso fisso da 200.000 euro a 25 anni - e il tasso medio applicato dalle banche potrebbe essere proprio in questo caso superiore al 6% -, la rata mensile sarà di 1.304 euro; per un prestito da 100.000 euro, sempre a 25 anni, col tasso al 5,3%, la rata mensile sarà, invece, di 609 euro. Per i vecchi mutui, invece, nessuna differenza ovviamente per il tasso fisso, mentre le rate a tasso variabile hanno subito aumenti fino al 70-75 per cento. Vuol dire che chi pagava una rata di circa 500 euro al mese, oggi paga, al mese, 875 euro ovvero 375 euro in più. «Ed è molto probabile che, alla luce della decisione della Bce, le rate dei vecchi mutui a tasso variabile possano salire ancora», sottolinea la Fabi.

Il valore complessivo dei mutui per l'acquisto di abitazioni, a fine marzo 2023, era di 425,5 miliardi di euro, in crescita di circa 50 miliardi rispetto a fine 2017. Sul totale di 25,7 milioni di famiglie italiane, quelle che hanno un mutuo sono circa 3,5 milioni, su un totale di 6,8 milioni di cittadini indebitati anche con altre forme di finanziamento, come il credito al consumo e i prestiti personali. Tra credito al consumo e prestiti personali, le banche hanno erogato 251,2 miliardi di prestiti ai cittadini, in linea con i valori di fine 2017, ma in rallentamento rispetto alla tendenza degli ultimi mesi. I numeri lasciano pochi spazi per chi vuole accendere un mutuo proprio ora ma secondo il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, la convenienza è sempre per il tasso fisso.

«Rispetto a qualche tempo fa siamo passati da un tasso pari all'1,6% a offerte che arrivano, oggi, anche fino al 6%, ma in prospettiva, fra qualche anno, quanto i tassi verosimilmente caleranno, un contratto di finanziamento sottoscritto a tassi alti si potrà chiudere, con una surroga, e ottenere condizioni più favorevoli».

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