Economia

"Il nuovo corso della Moda è già iniziato"

Fusco (Gruppo FGF): "Il boom di vendite online è qui per restare"

"Il nuovo corso della Moda è già iniziato"

Virtuale e virtuosa: così vuole essere la moda in tempo di Covid. La prima settimana di sfilate post emergenza l'ha dimostrato plasticamente, tra passerelle digitali e mascherine griffate. Enzo Fusco, socio titolare, presidente e direttore creativo di FGF Industry, proprietaria dei marchi Blauer Usa, Ten c, BPD e Prince Tees, non ha dubbi: «La pandemia ha accelerato una situazione che sarebbe stata inevitabile. Il boom delle vendite online è qui per restare, anche nell'abbigliamento. I giovani sono già abituati: anche prima, molti guardavano gli abiti in negozio ma poi compravano sullo smartphone. Anche noi stiamo raddoppiando le vendite online dei nostri marchi , in linea con le statistiche». Ma quanto può durare la corsa agli acquisti? Giorgio Armani, indiscusso protagonista del sistema moda, ha espresso un ammonimento severo: troppi sprechi ed eccessi produttivi, è tempo di ridimensionare. «Un giudizio che condivido - commenta Fusco -: i nostri armadi sono fin troppo pieni. Soprattutto il modello usa e getta delle grandi catene, fatto di capi da una stagione, va ripensato». Il Covid, del resto, ha cambiato anche il modo di vestire: in tempo di smartworking l'abbigliamento formale cede il passo a uno stile comodo e sportivo.

«Ma anche lussuoso: perché chi può spendere continua a farlo - aggiunge Fusco - Lo vediamo dalle ottime vendite, specie online, del nostro marchio di livello più alto, Ten c, fatto con una microfibra giapponese che abbiamo in esclusiva. Bisogna saper rispondere alle nuove esigenze: oggi una bella tuta si mette anche per uscire, basta un capospalla. Come quelli che rappresentano oltre il 60% delle nostre vendite: piumini, giacche in pelle, tutti con un ottimo rapporto qualità-prezzo.

Il gruppo FGF sviluppa dieci collezioni all'anno, nel laboratorio di Villa Borromeo, in provincia di Padova, nel cuore del Nord Est. «Certo, il lockdown ha imposto anche alla nostra azienda delle scelte - racconta Fusco - per venire incontro ai nostri clienti, spostando i pagamenti e dando la possibilità di cambiare i capi invenduti nella stagione primaverile con altri più adatti alla stagione estiva, quando effettivamente si è riaperto: per esempio, magliette al posto di giubbotti. Una strategia che ha premiato: per l'estate 2021 abbiamo incrementato le vendite. Anche all'estero, dove abbiamo realizzato il 50% del fatturato e puntiamo al 70%: da Germania e Austria, che sono il nostro primo mercato, alla Corea, dove i nostri capi di punta sono nelle boutique di lusso». Parliamo quindi di negozi fisici, che tengono nonostante tutto. «Certo, e sarà così anche in futuro - conclude Fusco - il Covid non durerà in eterno, spero che tra un anno si torni alla normalità. Io ritengo che le vendite online saranno ancora in testa a tutto, ma resteranno fondamentali i grandi shopping center.

Dove infatti noi siamo presenti con spazi dedicati, oltre ai cinque negozi gestiti direttamente, che sono insostituibili per capire il nostro tipo di cliente».

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