Economia

Pensioni, cinque cose da sapere per avere un assegno più alto

Il tema pensioni infiamma l'estate degli italiani. Il governo in silenzio ha fatto e farà alcune mosse che possono cambiare in maniera sostanziale l'importo degli assegni

Pensioni, cinque cose da sapere per avere un assegno più alto

Il tema pensioni infiamma l'estate degli italiani. Il governo in silenzio ha fatto e farà alcune mosse che possono cambiare in maniera sostanziale l'importo degli assegni. A scatenare il panico è anche il taglio previsto dal sistema cotributivo a partire dall'1 gennaio 2016. (Leggi qui cosa cambia) In tanti dunque cominciano a fare i calcoli per lasciare il lavoro prima che arrivi come una tempesta una nuova riforma che allunghi ulteriormente i limiti d'età e vampirizzi ancora l'importo mensile. Ma cosa fare per avere un assegno più robusto e mettersi al riparo dalle intemperanze del governo? Innanzitutto un prblema che tocca milioni di lavoratori è il ricongiungimento dei contributi. Come riporta il Sole24Ore è possibile “sommare” virtualmente i contributi accreditati nelle diverse gestioni così come già accade con la totalizzazione nazionale. Tuttavia, a differenza di quest’ultima, l’accesso al cumulo è consentito a condizione che l’assicurato non abbia perfezionato un diritto autonomo in nessuna delle gestioni interessate dall’operazione.

L’abolizione della possibilità di trasferire i contributi da una gestione sostitutiva verso il Fondo pensione lavoratori dipendenti dell’Inps, avvenuta per opera della manovra estiva del 2010, ha fatto sì che con la legge di Stabilità per il 2013 si creasse il “cumulo contributivo” finalizzato a sanare parte delle situazioni anomale che si erano venute a creare. Di norma la ricongiunzione può essere effettuata solo una volta. Tuttavia una seconda domanda è ammessa dopo almeno dieci anni dalla prima domanda, con almeno ulteriori cinque anni di contribuzione per effettivo lavoro e al momento del pensionamento e solo nella stessa gestione nella quale ha operato la precedente. In seguito fate molta attenzione ai contributi figurativi. Questi tipi di contributi vengono accreditati dall’Inps, sull’estratto conto dell’assicurato quando si verificano eventi per i quali né il datore di lavoro né il lavoratore versano i contributi. Questi contributi possono essere riconosciuti d’ufficio o a domanda dell’interessato senza che debba sostenere alcun costo. Quindi verificate che siano stati versati tutti quelli che vi spettano col vostro datore di lavoro. Infine riscattate gli anni su cui potete esercitare questa opzione.

Tramite il riscatto si “comprano” dei periodi di contribuzione da aggiungere, sia per quanto riguarda il diritto che l’importo della pensione, a quelli riguardanti periodi lavorati o comunque coperti da contribuzione figurativa. Gli importi derivanti dal riscatto sono deducibili dal reddito.

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