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Piaggio volta pagina. Al comando i due Colaninno

Dopo la scomparsa del padre, il cda nomina Matteo presidente e Michele "Ad". Famiglia salda al timone

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Si definisce l'assetto di Piaggio dopo la scomparsa del presidente e amministratore delegato Roberto Colaninno, avvenuta lo scorso 19 agosto a 80 anni. Ieri il consiglio d'amministrazione del gruppo si è riunito e ha nominato il figlio maggiore, Matteo, alla carica di presidente esecutivo con deleghe in sostanziale continuità con quelle di cui già godeva. Mentre il minore dei fratelli Colaninno, Michele, che era già a capo della strategia globale, di prodotto, di marketing e innovazione è il nuovo amministratore delegato. Entrambi erano già consiglieri del board che ha riportato a 9 il numero di componenti (di cui 5 indipendenti) con la nomina di Carlo Zanetti quale nuovo membro non esecutivo. Oltre ai fratelli Colaninno e Zanetti siedono nel cda di Piaggio Graziano Gianmichele Visentin, Rita Ciccone, Patrizia Albano, Federica Savasi, Micaela Vescia, Andrea Formica.

Fin dalle prime ore dopo la scomparsa di Colaninno era parsa la via più ovvia la continuità familiare alla guida dell'azienda. E così è stato: Matteo, 53 anni, e tre legislature da deputato, dal 2004 era vice presidente esecutivo di Piaggio con delega ai rapporti istituzionali; e Michele, 46 anni, è entrato circa 16 anni fa in azienda al fianco del padre e sommava già, oltre alle cariche in Piaggio, quelle di amministratore delegato e direttore generale di Immsi, la holding quotata della famiglia Colaninno. Il cda di quest'ultima si riunirà il prossimo 5 settembre in corrispondenza dell'esame dei conti: anche in questo caso ci si attende la nomina del figlio Matteo a presidente esecutivo, mentre Michele manterrà la carica di ad.

In Borsa il titolo della casa dei brand Piaggio, Aprilia e Moto Guzzi è cresciuto di oltre il 4% dalla morte del suo presidente, mentre Immsi è avanzata di circa il 5 per cento. La presa della famiglia su Immsi e Piaggio non è in discussione: le quote della cassaforte non quotata Omniaholding, al vertice della catena di controllo, era diviso tra il padre (40,55%), la moglie Oretta Schiavetti (19,89%) e i due figli Matteo e Michele, ciascuno titolare dal 19,78% del capitale. Omniaholding detiene il 59% di Immsi che a sua volta ha poco più del 50% di Piaggio. In assenza di un testamento l'eredità verrebbe suddivisa in parti uguali tra moglie e figli mentre con un testamento la quota disponibile sarà di un quarto, al pari della legittima degli eredi.

Il gruppo ha chiuso il primo semestre con i risultati migliori di sempre e un fatturto di 1,17 miliardi (+11,3%). La strategia, oltre ad America ed Europa, punta molto sull'Asia: in quest'area il gruppo lo scorso novembre ha inaugurato uno stabilimento in Indonesia, che si aggiunge a quelli in India, Cina e Vietnam. In Italia gli stabilimenti sono tre: oltre a quello di Pontedera, si aggiungono Mandello e Scorzè, dove si producono rispettivamente Moto Guzzi e Aprilia. Proprio quest'ultima, dovrebbe presentare giovedì la nuova Aprilia RS440.

In Usa, a Boston, ha sede Piaggio Fast Forward, la società di robotica fondata proprio dal nuovo ad.

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