Economia

Soci ottimisti sull'aumento Rcs

Tutti pronti a scommettere sul successo dell'aumento di capitale Rcs da 400 milioni che il 30 maggio sarà sul tavolo dell'assemblea dei soci . L'operazione, inevitabile per garantire la continuità aziendale a Via Solferino, è sembrata negli ultimi tempi a rischio per la netta contrapposizione di alcuni soci dentro e fuori dal patto di sindacato (a cui fa capo il 58,1% del capitale). I Benetton (5,1%), Diego Della Valle (8,69%) e Merloni (2%) sarebbero contrari, mentre Rotelli (16,5%) sarebbe ancora indeciso. Nonostante questo ieri John Elkann, presidente di Fiat (10,2% del capitale di Rcs) si è detto «fiducioso» sull'esito della ricapitalizzazione e si è appellato ai soci affinché lascino da parte «egoismi, interessi personali, calcolo». Ottimista anche Enrico Tomaso Cucchiani, ad di Intesa Sanpaolo (che ha consegnato al patto il 4,9% del capitale), tra le banche più esposte verso Rcs e nel consorzio di garanzia per l'inoptato. «Penso che l'aumento andrà in porto» ha detto Cucchiani ribadendo: «In Rcs, poi, dovranno fare le scelte più opportune e a quel punto il nostro ruolo di accompagnamento si esaurirà». «È probabile che l'aumento passi», ha confermato Carlo Pesenti, ad di Italmobiliare (7,7% di Rcs, di cui il 7,4% sindacato).
L'imprenditore non si è, però, sbilanciato sulle decisioni definitive, dopo le dimissioni dalla presidenza del patto di Giampiero Pesenti, padre di Carlo. «Abbiamo tutto il tempo per prendere una decisione saggia e lo prenderemo tutto», ha commentato. Fervono intanto le trattative con le banche per ottenere una revisione dei termini del rifinanziamento del debito.

«Non mi sembra ci siano particolari criticità», ha detto l'ad di Unicredit Federico Ghizzoni.

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