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"Torri, la Rai non deve cedere quote"

Per gli investitori istituzionali RaiWay è strategica, meglio le nozze con Ei Towers

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I fondi azionisti di RaiWay scrivono alla Rai, che controlla il 65% della società delle torri di trasmissione, e si schierano contro la ventilata riduzione della partecipazione. Il piano industriale Rai è atteso la prossima settimana e, secondo alcune voci, Viale Mazzini potrebbe cedere il 15% di RaiWay, mantenendone quindi circa la metà del capitale.

La prospettiva non piace ad Amber Capital, Artemis Investment e Kairos Partner che, secondo l'agenzia Radiocor, nella loro missiva al cda della tv di Stato esprimono «perplessità». Termine che nei salotti ovattati della finanza equivale a «dissenso». Gli stessi istituzionali peraltro ne snocciolano i motivi: la vendita di una quota di Rai Way «avrebbe riflessi negativi» sul possibile processo di consolidamento con Ei Towers, che fa capo a F2i (60%) e Mediaset (40%). In quanto «ridurrebbe notevolmente la flessibilità negoziale di Rai» con i soci della potenziale sposa nella definizione della governance. Non solo, il passo indietro sarebbe letto come «una decisione priva di senso strategico» e in prospettiva «dannosa». Con l'effetto di allontanare i fondi da Rai Way e, potenzialmente, «dal mercato italiano in generale».

In base al decreto firmato dal governo Draghi nel marzo 2022, la tv pubblica può ridurre la propria partecipazione in RaiWay fino al limite del 30%, come effetto di una o più operazioni straordinarie, incluse le fusioni, le cessioni o le offerta pubblica di vendita (Opv).

Da preferire, rimarcano i fondi, è piuttosto l'aggregazione con Ei Towers.

Operazione che, porterebbe comunque nelle casse di Rai il denaro necessario per gli investimenti previsti dal piano industriale «con una maggiore valorizzazione della partecipata». Per questo Amber, Artemis e Kairos invitano il cda di Rai a valutare «in maniera accurata» le diverse soluzioni.

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