Cronaca locale

Esposto e presidi alla fiera del bebè

Lega e FdI in via Mecenate. Truppo: "Ispezioni, una società ha anche il prezziario"

Esposto e presidi alla fiera del bebè

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Doppio presidio, della Lega e di Fratelli d'Italia che oggi monteranno gazebo all'ingresso della fiera dalle 10 alle 16 per «informare le coppie su ciò che è lecito e vietato secondo le leggi italiane», e un esposto a sindaco, prefetto, questore e Regione depositato ieri in extremis dal capogruppo milanese di FdI Riccardo Truppo. Occhi puntatissimi su «Wish for a baby», la manifestazione ribattezzata «fiera dell'utero in affitto» o «supermarket dei bimbi su misura» che ha scatenato interrogazioni in Parlamento e a Palazzo Marino. L'anno scorso le polemiche spinsero gli organizzatori ad annullare l'evento, oggi e domani invece alle dieci in punto apriranno le porte dello Spazio Antologico di via Mecenate 84. Il coordinatore cittadino e deputato Fdi Stefano Maullu con i deputati Grazia Di Maggio e Riccardo De Corato e il capogruppo Truppo ha lanciato ieri l'ultimo appello ad adottare «tutte le misure necessarie per assicurare che le attività di promozione e pubblicità a favore della donazione di tessuti e cellule umani siano conformi alle disposizioni legislative vigenti». Sottolinea che sulla «opacità dell'evento» sono mosse anche reti di femministe, associazioni legate alla promozione di percorsi di adozione, Arcilesbica, Alleanza Verdi e Sinistra». FdI fa presente che tra gli espositori riportati nella brochure c'è ad esempio Cyros, si troverà allo stand M50. Nella brochure si presenta come «la banca del seme e degli ovuli più grande del mondo» e i servizi: «Proponiamo un'estesa selezione di donatori (con identità rilevabile e con identità non rilevabile), sottoposti a rigorosi screening. I profili dei donatori contengono informazioni approfondite sulle personalità e sui tratti fisici, in alcuni casi sono disponibili anche le loro foto da adulti». La massima priorità di Cyros è «aiutare nel percorso a diventare genitori, indipendentemente dallo stato civile dall'orientamento sessuale». E basta accedere al sito per consultare il prezziario. Truppo nell'esposto punta il faro proprio contro le società che «offrono di costruire bimbi a tavolino». Ricorda che in Italia «vige il principio della donazione gratuita di cellule e tessuti di origine umana» mentre sul sito di Cyros compaiono prezzi per le singole voci di acquisto, «a titolo di esempio: donatore in esclusiva 45mila euro (iva inclusa), accesso alle foto dei donatori da adulti, per clienti privati in Ue, 250 euro». Chiede di adottare «ogni misura idonea a prevenire eventuali illeciti» e «predisporre verifiche in loco». La fiera, sostiene Maullu, «è la punta dell'iceberg di un sistema, lì si prendono informazioni per aggirare facilmente la legge italiana. Per questo stiamo raccogliendo firme per rendere l'utero in affitto reato universale. É la schiavitù del terzo millennio. Che Milano ospiti questa manifestazione è inaccettabile, Sala doveva assumersi la responsabilità di fermare tutto o avviare una verifica, è stato latitante». De Corato e Di Maggio presenteranno un'interrogazione in question time al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi perchè «in futuro non si ripeta la kermesse» e «Milano, unica città in Italia ad ospitare la fiera per ora, resti un caso isolato». Di Maggio ribadisce che si sarebbe aspettata da Sala parole chiare «sulla pratica abominevole dell'utero in affitto invece si è limitato a dire che la discussione spetta al Parlamento».

In presidio anche la Lega, e la deputata Ue Silvia Sardone anticipa che sarà lì per «ribadire con convinzione il no alla disumana pratica dell'utero in affitto, in netta contrapposizione con le aperture del segretario Pd Elly Schlein e di buona parte della sinistra.

Alla fiera parteciperanno aziende che sponsorizzano da anni la surrogata e anche se gli organizzatori dicono che saranno date solo informazioni per la riproduzione assistita sarebbe stato bene che il sindaco chiedesse chiarezza. A Parigi, nella stessa fiera, erano in vendita pacchetti fino a 100mila euro per comprare bambini geneticamente sani».

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