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Assemblea generale della Commissione Intermediterranea, eletto presidente Roberto Occhiuto

Nella due giorni di lavori dell'Assemblea Generale della CIM - Commissione Intermediterranea, tante proposte per raggiungere obiettivi comuni su risorse e politiche sociali

Assemblea generale della Commissione Intermediterranea, eletto presidente Roberto Occhiuto

Si è svolta A Villa San Giovanni (RC) la due giorni dell’Assemblea Generale della CIM - Commissione Intermediterranea alla quale hanno partecipato 40 regioni di 8 Stati membri dell’UE e di altri Paesi (Albania, Cipro, Francia, Grecia, Italia, Malta, Marocco e Spagna), che ha eletto come Presidente di turno Roberto Occhiuto, Presidente della Regione Calabria. Hanno partecipato ai lavori, tra gli altri, anche Antonio Tajani, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Nello Musumeci, Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia.

Il messaggio chiave dell'incontro, in un documento articolato in 15 punti che conferma l'idea generale comune nel rafforzare stabilmente la cooperazione tra le regioni e le autorità locali del Mediterraneo per affrontare al meglio le grandi sfide del presente e del futuro e per ribadire la centralità di una zona marittima strategica per gli equilibri mondiali, la stabilità e lo sviluppo sociale, economico e culturale dell’Unione Europea. Non a caso lo scopo della Commissione è proprio quello di favorire lo sviluppo del dialogo euromediterraneo e la cooperazione territoriale sui temi di trasporti, politica marittima integrata, coesione economica e sociale, acqua ed energia.

L'elezione del presidente della commissione

Al termine dei lavori, l’Assemblea Generale ha eletto il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, neo Presidente della Commissione Intermediterranea, che ha espresso il suo pensiero e i suoi ringraziamenti: “Sostenere la creazione di una strategia macroregionale su scala mediterranea sarà uno dei nostri principali obiettivi, e lo dobbiamo fare con una governance condivisa a più livelli e con una geometria variabile che risponda alle esigenze e alle specificità territoriali”. Ha inoltre ampliato il discorso sul modo di favorire cooperazione e intensificare i lavori in questo senso.

La Commissione Intermediterranea, che da oggi mi onoro di presiedere, deve diventare ancora più importante, dobbiamo farci conoscere, dobbiamo stimolare la partecipazione attiva dei decisori politici, insieme alle delegazioni tecniche, delle diverse Regioni, dobbiamo lavorare per valorizzare ancora di più il grande lavoro che viene fatto. I dossier e i documenti che produciamo devono trasformarsi in scelte politiche, in decisioni che possano dare maggior peso alle Regioni che si affacciano nella sponda Sud del Mediterraneo.

La Calabria, che eredita numerosissimi problemi rispetto ai quali non ha ancora elaborato tutte le risposte e gli strumenti necessari, vuole contribuire concretamente a questo percorso, a vantaggio di tutte le Regioni che fanno parte di questa organizzazione, ma anche di quelle che ancora non ne fanno parte. Ciò che ci unisce ci terrà fortemente impegnati nella ricerca dell'inclusione e della collaborazione per il miglioramento delle vite dei nostri cittadini e dei nostri giovani. Il Mediterraneo ci regala una storia millenaria, a noi il compito di preservarla e di evolverla all’insegna della responsabilità, della sostenibilità, dello sviluppo, per il futuro dei nostri territori e per le generazioni che verranno”.

Rafforzare la collaborazione per raggiungere obiettivi comuni

La sintesi degli intensi lavori si è conclusa con la stesura del documento programmatico finale, rivolto alle istituzioni europee, mediterranee e internazionali, nonché agli enti e alle parti interessate nazionali e sub-statali del Mediterraneo. Si è così sottolineata la necessità di i rafforzare ulteriormente la collaborazione con i Paesi rivieraschi, non appartenenti all'UE, per raggiungere obiettivi comuni in campo sociale, economico e ambientale. A questo proposito, è emersa la necessità di una governance multilivello, con le autorità regionali e locali in prima linea, forti della loro prossimità ai cittadini di cui conoscono direttamente esigenze e aspettative.

Ma non solo, nel documento riassuntivo si sottolineato l’importanza delle ultime decisioni orientate alla creazione di una strategia macroregionale mediterranea e ha invitato la Presidenza spagnola del Consiglio dell'UE del 2023 e gli altri Stati membri a proseguire in questa direzione, perché sostenere la creazione di una strategia macroregionale su scala mediterranea, è uno dei lavori più importanti della Commissione Intermediterranea a sostegno di una maggiore coesione nel bacino.

I principali temi di cui si è discusso

Primo tra tutti il Patto per le Isole dell’UE rispetto al quale la Commissione Intermediterranea ha sollecitato una particolare attenzione da parte dell’Unione Europea, la Dichiarazione Politica contro la desertificazione, il disinquinamento del Mar Mediterraneo, la nuova Agenda europea per l'innovazione, i messaggi contenuti nella Carta di Granada sul Turismo Sostenibile. L'impegno della commissione è quello di monitorare le direttive sulla pianificazione dello spazio marittimo (PSM) e sul quadro strategico per l'ambiente marino (MSFD), la proposta di legge sul ripristino della natura (NRL) e la politica comune della pesca (PCP), con l'obiettivo di individuare le principali problematiche e opportunità per le regioni mediterranee associate alle loro interazioni, revisioni e implementazioni.

Anche l'energia è stata uno dei temi centrali e particolarmente caldi, dove la Commissione ha sottolineato la necessità di utilizzare le risorse messe a disposizione dall'UE e da altri programmi per la transizione energetica, nonché di valutare adeguatamente gli impatti ambientali di quest’ultima. La Commissione ha accolto con favore la posizione del Consiglio dell'UE che riconosce il ruolo dei porti nella diffusione di soluzioni energetiche alternative e la sua volontà di integrare questo approccio all'interno del regolamento TEN-T sui corridoi europei di trasporto.

Ribadita anche la la centralità di strumenti come la Politica europea di vicinato (PEV), la Strategia dell'Unione Europea per la Regione Adriatico Ionica (EUSAIR), l’Iniziativa europea per il bacino del Mediterraneo occidentale – WestMED nell’ottica di dare risposte coordinate a obiettivi, sfide e soluzioni simili.

L'importanza della stategia macroregionale mediterranea

Una strategia macroregionale consentirebbe una maggiore coerenza e integrazione tra le azioni già in atto, permettendo al contempo una complementarità, una maggiore razionalità nell'uso delle risorse e un efficiente lavoro congiunto per trovare un terreno comune per la coesione economica, sociale e ambientale e soluzioni alle sfide condivise. Un aspetto questo molto importante che permette di continuare a sostenere la la Blue Economy, intesa come complesso di componenti legate a vario titolo all’economia marina, che dovrà essere il fulcro dello sviluppo ecosostenibile del Mediterraneo.

Il sostegno alle popolazioni delle sponde del Mediterraneo, le cui economie dipendono fortemente dai settori blu, compreso il turismo costiero e marittimo, è fondamentale per questo vanno messo sul campo politiche finalizzate a garantire la loro sostenibilità socioeconomica e ambientale dell’economia del mare.

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