Europa

Le parole non servono a difendersi”. Il monito di Crosetto all’Europa

Il ministro Guido Crosetto ha fatto il punto sulla questione Difesa e sicurezza, chiedendo che non ci siano contrapposizioni ideologiche su due dei capisaldi della società civile occidentale

“Le parole non servono a difendersi”. Il monito di Crosetto all’Europa

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Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a margine della tavola rotonda "Italia, Europa, Nato e il futuro del Mediterraneo" organizzata dal Casd, Centro alti studi per la difesa, ha affrontato la strettissima attualità riguardante il conflitto in Ucraina e le nuove minacce di Putin. "Oggi Putin ha detto chiaramente che lui la pace non la vuole, non vuole smettere di bombardare in Ucraina. Così almeno anche a livello italiano quelli che pensano sia facile dialogare con Putin si renderanno conto che non è facile", ha detto il titolare del ministero.

La Russia ha annunciato che porterà le truppe sul confine con la Finlandia, Paese NATO, con l'intento di provocare l'Alleanza atlantica e ingenerare paura e, quindi, di spingere l'Ucraina alla resa. "Le provocazioni di Putin sono all'ordine del giorno. Finché spedisce le truppe ai confini per l'esercitazione va bene, ma il problema è quando glieli fa scavalcare a carri armati come in Ucraina", prosegue il ministro. E l'Ucraina, Paese invaso, deve resistere: questo è il concetto del ministro quando afferma che "ha bisogno di munizioni e carri armati, non di coalizioni burocratiche. Stiamo dando risposte antiche a sfide completamente diverse, la capacità di adeguamento delle democrazie è inadeguata". Dall'inizio della guerra, prosegue Crosetto, l'Ucraina "si aspettava dall'Occidente non parole ma mezzi che le servissero a difendersi. La macchina di produzione occidentale e quella finanziaria in qualche modo ha rallentato, le parole non servono a difendersi".

La Russia, che ha trasformato la sua produzione in una economia di guerra, produce di più e più velocemente dell'Occidente, ha detto ancora Crosetto, perché l'Occidente ha probabilmente sottolineato la minaccia. "Non ci devono essere contrapposizioni ideologiche sulla Difesa, come chi dice demagoicamente che le spese militari vengono tolte agli asili, perché senza la Difesa non c'è neanche l'asilo. Il presupposto dell'asilo è la Difesa, non bisogna contrapporli", ha proseguito il ministro, ricordando come la Difesa sia un pilastro della democrazia e della pace, oltre che della vita sociale.

"In tempi difficili difesa e sicurezza possono avere un prezzo, c'è la necessita di avere le risorse che servono, non possiamo pensare di mandare una nave o un battaglione ad Est con le stesse regole e tempistiche di 50 anni fa. Noi non possiamo fare spostamenti di bilanci mentre Putin sposta 400mila persone in un giorno, come si fa a vincere una sfida così?", ha chiesto ai presenti, ben conoscendo la risposta.

La sicurezza ha un prezzo che è anche quello dell'adeguamento, sul quale l'Occidente è in ritardo: "Negli ultimi decenni abbiamo raccontato un mondo diverso da quello che viviamo oggi".

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