Economia

Fiat, Marchionne sbotta: "Basta tiro al bersaglio"

Montezemolo: "La nostra storia, le nostre radici e il nostro cuore sono e saranno in Italia". Il mese prossimo il lancio della Giulietta. Marchionne accusa politici e sindacati: "E' un gioco pericoloso"

Fiat, Marchionne sbotta: "Basta tiro al bersaglio"

Torino - "La nostra storia, le nostre radici e il nostro cuore sono e saranno in Italia". Aprendo l’assemblea degli azionisti al Lingotto, il presidente della Fiat Luca Cordero di Montezemolo ha ricordato che "siamo alla vigilia della presentazione di un modello che ha in sè l’essenza della migliore italianità. La Giulietta che verrà presentata il mese prossimo, richiama il nostro Paese in tutti i suoi tratti caratteristici: il design, la creatività e la capacità di innovare". Ma l'amministratore delegato del gruppo, Sergio Marchionne, ha avvertito: "Sulla Fiat si assiste a un gioco pericoloso, un tiro al bersaglio".

Le condizioni del gruppo "La fase peggiore e più drammatica l’abbiamo lasciata alle spalle e iniziamo a intravedere una ripresa che sarà lunga e lente. Il gruppo Fiat è in buone condizioni". Montezemolo ha ammesso che "anche per la Fiat il 2009 è stato un anno complicato, in tutti i settori, in particolare per i veicoli industriali e le macchine movimento terra. L’azienda ha saputo reagire con velocità raggiungendo e addirittura superando gli obiettivi che c’eravamo prefissati". Malgrado "le pessime condizioni dei mercati", secondo il presidente di Fiat, "i risultati ottenuti dimostrano che il Gruppo Fiat è in buona salute".

La revisione dei piani "Abbiamo dovuto necessariamente rivedere - ha aggiunto Montezemolo - molti dei piani previsti, tra cui anche i lanci dei nuovi modelli. Ciò nonostante, abbiamo presentato alcune importanti novità di prodotto, tra cui mi sembra importante segnalare la Punto Evo". È la dimostrazione, secondo Montezemolo, che la "Fiat è un’azienda che, per quanto difficile sia il contesto in cui si muove, continua a investire nel proprio futuro". In quest’ottica, ha osservato il presidente di Fiat, "vanno lette le importanti alleanze che abbiamo concluso nel corso dell’anno". Il riferimento è all’accordo con Chrysler, "una delle più grandi operazioni che si siano viste nel settore dell’auto negli ultimi decenni". Montezemolo ha poi ringraziato "tutte le donne e gli uomini della Fiat nel mondo, che lavorano nelle fabbriche e negli uffici per assicurare alla nostra azienda altri importanti traguardi. Anche nel 2009, di fronte alle difficoltà e alle incertezze, la Fiat ha dimostrato di sapersi muovere con lucidità e lungimiranza. Ha dimostrato di essere un Gruppo coeso e compatto - ha concluso - che ha lavorato moltissimo e lo ha fatto in modo serio, trasparente e concreto".

Marchionne: "Contro di noi un tiro al bersaglio" "Oggi stiamo vivendo un altro gioco pericoloso, un nuovo tiro al bersaglio contro la nostra azienda", ha Marchionne che, intervenendo all’assemblea degli azionisti, ha precisato di riferirsi "non solo a quello che scrivono i giornali, che nella maggior parte dei casi fanno il loro lavoro e riportano dichiarazioni, penso piuttosto alle dichiarazioni di alcuni esponenti del mondo politico, sindacale e a volte imprenditoriale".

"La Fiat -ha concluso l’ad della Fiat - non pretende di essere salutata ogni giorno con le fanfare, ma non troviamo giusti nemmeno i fischi gratuiti, ci piacerebbe vedere un pò di equilibrio".

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