Frontiere della psicoanalisi: i confini e i limiti della cura

Frontiere della psicoanalisi:  i confini e i limiti della cura

La malattia, la vecchiaia, la povertà, il dolore, questi i difficili temi che sta affrontando il Centro milanese di psicoanalisi «Cesare Musatti» nella rassegna «Frontiere della Psiocoanalisi», un appuntamento fisso che da diversi anni si tiene alla Casa della cultura di Milano, un martedì al mese. Gli incontri mettono a confronto diverse personalità del mondo della cultura del nostro Paese intorno a grandi temi che toccano la vita di tutti portando la psicoanalisi e la sua riflessione fuori dagli studi dei terapeuti, in un dialogo interessante e intenso che ogni anno riscuote il consenso del pubblico, sempre numeroso a ogni incontro e partecipe della discussione.
«Quest’anno i temi che abbiamo scelto, sono temi scomodi - spiega Giuseppe Pellizzari, presidente del Centro - ma d’altra parte rappresentano dei confini e dei limiti con i quali ogni forma di cura è chiamata a confrontarsi. Che senso dare alla malattia? Come porsi di fronte alla vecchiaia e alla povertà, due dimensioni spesso ignorate o sottovalutate dalla nostra società? Come accettare il dolore, proprio e degli altri?».
Gli incontri hanno visto illustri ospiti, come la ricercatrice Elena Cattaneo, il medico Alberto Costa, il filosofo Giovanni Reale, l’economista Roberto Artoni e don Virginio Colmegna. «La scelta di queste frontiere - continua Pellizzari - è stata ispirata dalla storia del Buddha, il quale, spinto dalla curiosità tipica della giovane età, uscì dal proprio splendido palazzo e per la strada incontrò lo sguardo di un malato, di un vecchio, di un povero e si scontrò con la loro sofferenza. Dopo questa esperienza, intraprese il cammino spirituale che lo portò all'illuminazione». Il ciclo ricorda come il pensiero umano, e soprattutto di colui che si occupa di cura, deve innanzitutto affrontare l’ineliminabilità del dolore, il senso della sofferenza. Il compito della psicoanalisi è di avvicinarsi alle persone in difficoltà, dare loro un appoggio costante ed è questo, infatti, l’obiettivo del Centro milanese di psicoanalisi «Cesare Musatti» che apre anche a tutti il suo Centro di consultazione, uno spazio di ascolto nato con intenti sociali e aperto anche a persone che non si potrebbero permettere economicamente una cura psicoanalitica.
L’ultimo appuntamento delle «Frontiere della psicoanalisi», che si terrà a maggio, parlerà di «Dolore» e lo farà dialogando con il filosofo Salvatore Natoli, con Roberto Aglieri, musicologo e compositore e con Stefano Zuffi Critico d’arte e autore di «Caravaggio in galera» (ed. ARPAnet, 2010), una raccolta di racconti scritti da detenuti nel carcere di San Vittore di Milano.

Zuffi approfondirà sia il tema del dolore nelle opere d’arte, rappresentato sin dagli albori della storia dell’uomo sia l’arte intesa come forma di «terapia» e rappresentazione degli aspetti, anche i più nascosti, dell’animo umano.

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