Il delitto di Garlasco

Garlasco, i periti del pm: "Chiara Poggi fu uccisa con delle forbici da sarto"

I consulenti medico legali del pm Rosa Muscio hanno individuato come possibile arma del delitto di Chiara Poggi un paio di forbici da sarto. Nel mirino quelle sei chiamate a vuoto sul cellulare della ragazza

Garlasco, i periti del pm: "Chiara Poggi fu uccisa con delle forbici da sarto"

Vigevano - Si cerca un colpevole, ma si cerca anche di individuare l'arma del delitto. L'arma che ha ucciso Chiara Poggi il 13 agosto 2007. Fino ad ora si era pensato a un martello da carpentiere o ad una picozza. Ora spunta l'ipotesi delle forbici. Un paio di forbici da sarto. Se ne parla espressamente nelle conclusioni di una consulenza depositata qualche tempo fa dai consulenti della Procura nell’ambito del processo ad Alberto Stasi, imputato dell’omicidio della sua fidanzata. Da quanto si è appreso i consulenti medico legali del pm Rosa Muscio, in base alle loro ricostruzioni tecniche, hanno individuato come possibile arma del delitto, un paio di forbici da sarto. Questa ipotesi viene formulata anche in base all’esame delle lesioni riportate da Chiara.

Quelle telefonate a vuoto È stata l’assenza di campo il motivo per cui, la mattina del suo omicidio, Chiara ricevette sul cellulare solo una delle sette chiamate partite dal telefonino del fidanzato tra le 10.46 e le 10.47. A stabilirlo è il supplemento della perizia informatica che il gup di Vigevano Stefano Vitelli, ha chiesto ai tecnici super partes nell’ambito del processo con rito abbreviato per il delitto della ragazza avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco. Sul cellulare dell’ex bocconiano risultavano sette chiamate senza risposta effettuate ma solo una era quella registrata sull’apparecchio della fidanzata. In periti hanno però ora stabilito che "non c’era copertura radioelettrica" e per questo, molto probabilmente, Stasi ha insistito così tanto, non dunque per un presunto "stato d’ansia" ipotizzato nella parte principale della perizia. Oltre alla mancanza di copertura di rete i periti hanno preso in esame e escluso altre due ipotesi cioè che la centrale non abbia preso in carico le chiamate e che Stasi non abbia aspettato che squillasse prima di richiamare. Ora i periti dovranno lavorare al procedimento contro Stasi per la pedopornografia e consegnare la relativa perizia una quindicina di giorni prima dell’udienza fissata il 9 marzo 2010.

Le scarpe di Stasi I risultati degli esami sulle suole delle scarpe di Alberto Stasi (capitolo sul quale il legale dei Poggi ha eccepito la nullità) verranno illustrati in una

prossima udienza, probabilmente lunedì prossimo, alla presenza degli altri periti che si sono occupati sotto il profilo chimico delle scarpe di Alberto e sotto il profilo semi virtuale della cosiddetta "camminata di Alberto".

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