Guerra

Le mire di Putin che preoccupano la Nato: ecco i nuovi fronti dell'Alleanza

Secondo l'Alleanza atlantica, il Cremlino punta a destabilizzare Georgia, Moldavia e Bosnia attraverso campagne di disinformazione e propaganda, in modo da invertire il loro processo di adesione all'Ue

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Allerta nella Nato per le prossime mosse della Russia. Nonostante l’attenzione sia al momento concentrata sulla guerra in Ucraina, l’Alleanza atlantica ha iniziato ad analizzare quali potrebbero essere gli obiettivi futuri di Mosca, che considera come la sua “minaccia più significativa e diretta”. A preoccupare il blocco a guida Usa è l’aumento dell’influenza del Cremlino in varie zone del mondo, in particolare nei Balcani e nel Caucaso.

I ministri degli Esteri dei 32 Paesi alleati hanno esaminato mercoledì 3 aprile un documento in cui sono state passate in rassegna le operazioni di destabilizzazione portate avanti dal regime di Vladimir Putin in quelli che vengono considerati come “gli anelli deboli” dell’Europa e “partner a rischio”, ovvero Moldavia, Bosnia e Georgia. Secondo l’ambasciatrice degli Stati Uniti presso la Nato Julianne Smith, “non vediamo una minaccia imminente per il territorio della NATO, ma rimane una delle principali preoccupazioni”.

La diplomatica ha anche sottolineato che, a differenza dello scenario ucraino, in questi casi non vi sono indicazioni tangibili del fatto che lo zar si stia preparando a nuove guerre. La tattica adottata da Putin in questi casi, infatti, si basa sulla diffusione di propaganda e disinformazione mirata a invertire il processo di adesione all’Unione europea iniziato dai tre Paesi finiti nel suo mirino.

Per quanto riguarda la Bosnia, Mosca sta sfruttando la vicinanza della nazione con la Serbia, storica alleata della Russia, e la sua instabilità politica per minare la fiducia della popolazione nelle istituzioni democratiche e nell’Occidente tramite campagne mirate a incrinare il rapporto del Paese balcanico con la Nato e la Comunità dei 27. Moldavia e Georgia sono casi differenti, visto che parte dei loro territori sono attualmente occupati dalle truppe russe. Da un lato, Transnistria, Ossezia del Sud e Abkhazia sono le leve che Vladimir Putin ha intenzione di utilizzare per destabilizzare i due Stati. Dall’altro, il Cremlino sta foraggiando anche partiti nazionalisti e allineati con le sue posizioni. “Abbiamo assistito ad un aumento delle operazioni focalizzate sulla costruzione di un’opinione pubblica più solidale con la Russia, ma anche resistente alla Nato e all’Ue”, ha spiegato l’analista del Royal united services institute Natia Seskuria, aggiungendo che lo zar potrebbe sfruttare anche i legami economici che questi Paesi mantengono ancora con la Federazione per esercitare un certo grado di pressione.

La Nato sta dunque preparando una serie di misure per contrastare le manovre di Mosca.

In particolare, per quanto riguarda la Bosnia, l’Alleanza ha previsto di aiutare il Paese balcanico ha potenziare il proprio esercito e di elevare il suo ruolo tra i partner a rischio attraverso campagne di informazione e programmi di cooperazione economica.

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