Guerra in Israele

Dimissioni di ufficiali e contrasti con Biden: guerra delle fake news su Israele

Diversi media hanno diffuso la notizia delle dimissioni in blocco degli alti ufficiali dell'Unità di portavoce delle Idf e del presunto rifiuto del presidente americano di parlare con il premier Netanyahu dopo la strage di civili palestinesi

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Mentre proseguono i combattimenti nella Striscia di Gaza e i colloqui diplomatici al Cairo, sui social e i siti di informazione non si ferma la diffusione di notizie false riguardo al conflitto. Nella mattinata di lunedì 4 marzo è comparsa la notizia, rilanciata da diversi media, delle dimissioni in blocco degli ufficiali di altro rango dell’Unità di portavoce dell’esercito israeliano, tra cui anche il contrammiraglio Daniel Hagari, protagonista del racconto della guerra fin dal 7 ottobre.

Poche ore dopo, è arrivata la smentita ufficiale delle Idf. "Un aggiornamento originariamente citava un rapporto israeliano secondo cui i membri anziani dell'Unità del portavoce dell'esercito israeliano si erano dimessi”, ha scritto Al Jazeera sul suo profilo X. “Questo non era corretto e l’esercito israeliano lo ha definito 'falsò. Pertanto lo abbiamo rimosso”. Pare che la notizia sia stata inizialmente diffusa dall’emittente dello Stato ebraico Channel 14, ma la fonte è ignota. Siti di informazione vicini alla causa palestinese hanno immediatamente parlato dell’avvenimento, sottolineando i contrasti esistenti tra i vertici militari e politici dello Stato ebraico. Sul profilo di X ufficiale delle Idf e dello stesso Hagari non è stata però fatta menzione a queste supposte dimissioni di massa.

Altra notizia rapidamente smentita dalle autorità ebraiche, questa volta dall’ufficio del premier Benjamin Netanyahu, è stata il presunto rifiuto del presidente americano Joe Biden di parlare con il capo del governo di Tel Aviv dopo la morte di oltre 100 civili palestinesi durante la consegna di aiuti umanitari, avvenuta il 29 febbraio. “È una fake news. L'ufficio del primo ministro non ha chiesto una conversazione con il presidente dopo l'incidente e gli americani, che comunque non hanno incolpato Israele per l'incidente, non hanno chiesto di parlare con il primo ministro”, hanno riferito le fonti ufficiali. L’informazione era stata inizialmente diffusa da SkyNews Arabia.

Questi due avvenimenti non sono i primi casi di disinformazione legata alla guerra in Medio Oriente. Il mese scorso, hanno fatto il giro dei social immagini di bambini palestinesi addormentati in mezzo al fango e alle macerie di Gaza. Un’indagine dell’emittente tedesca Dw News ha però dimostrato che sono state create con l’intelligenza artificiale. A novembre 2023, invece, Al Jazeera ha pubblicato un servizio in cui sosteneva la presenza di migliaia di militari italiani nei ranghi delle Idf. Il media qatariota ha sostenuto che questi soldati non avevano nemmeno il passaporto israeliano e che i telegiornali nostrani concordavano con la sua versione dei fatti.

Tutto rapidamente smentito, considerante anche le numerose inesattezze e informazioni fasulle contenute nel servizio.

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