Guerra in Ucraina

"Con la m... alle ginocchia". Il figlio di Peskov si arruola nella Wagner

Il capo della compagnia militare privata russa, Yevgeny Prigozhin, conferma in un video che uno dei figli del portavoce di Vladimir Putin è entrato come artigliere. Secondo i media russi si tratterebbe del primogenito di Peskov

"Con la m.. alle ginocchia". Il figlio di Peskov si arruola nella Wagner
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Era rimasto vittima di uno scherzo di un membro della Fondazione Navalny, che nel settembre scorso gli aveva telefonato fingendosi un funzionario dell'ufficio della leva militare. Ora Nikolay Choles, figlio di Dmitry Peskov, il portavoce tuttofare di Vladimir Putin, pare che sia stato effettivamente arruolato come artigliere, ma non nell'esercito russo. Secondo quanto riferito dal media indipendente russo Meduza, Peskov si sarebbe rivolto al capo della compagnia militare privata Wagner, Yevgeny Prigozhin, per inserire il figlio nel gruppo di mercenari attivo principalmente in Ucraina, oltre che in Africa. La conferma è arrivata da Prigozhin, il quale in un filmato pubblicato su Telegram ha raccontato la vicenda dal principio.

La conferma di Prigozhin sul figlio di Peskov

"Di tutte le mie conoscenze, solo una, Dmitry Sergeyevich Peskov, una volta considerato un totale liberale, mi ha parlato di suo figlio, che aveva trascorso parte della sua vita in America, o forse in Inghilterra. Mi ha detto, 'perché non lo prendi come soldato semplice?', e ha prestato servizio come chiunque altro. Da soldato semplice, con il fango e la merda alle ginocchia, operando un lanciarazzi Uragan. Sono in pochi a farlo", ha detto lo "chef" di Putin.

L'oligarca russo ha precisato di essere l'unico, oltre al capo del dipartimento del personale, a sapere di questa presenza "eccellente" dentro ai ranghi della Wagner. "Ha lavorato con coraggio ed eroismo", conclude Prigozhin, tessendo le lodi del rampollo per l'addestramento durato tre settimane nelle unità d'assalto.

Come fa notare Meduza, nelle parole di Prigozhin mancherebbe tuttavia un riferimento esplicito (Peskov ha avuto altri 4 figli, l'ultimo nel 2014, da altrettante mogli), ma è molto probabile che si tratti del primogenito 33enne del portavoce del Cremlino. Choles vanta inoltre un passato da coscritto nelle forze missilistiche strategiche di Mosca, ossia quelle deputate alla gestione e alla manutenzione delle armi nucleari.

Chi è Nikolay Peskov

Sanzionato dal governo americano e da quello britannico nell'aprile del 2022, Nikolay Choles (il cognome ufficiale è quello del patrigno) ha vissuto per una decina d'anni in Regno Unito, dove negli anni Novanta ha compiuto i suoi studi nelle scuole d'élite prima di rientrare in patria tra il 2011 e il 2012. Durante il suo soggiorno londinese, Choles è stato 15 mesi in carcere per aver aggredito una persona a cui ha tentato di rubare il cellulare. Meduza ha chiesto a Peskov senior, uno degli uomini più ricchi della Russia, un commento sulla vicenda, ma l'assistente di Putin si è rifiutato di intervenire.

Nikolay Peskov era già assurto agli onori delle cronache internazionali il 22 settembre 2022, il giorno dopo l'annuncio della mobilitazione parziale delle truppe ordinata dal Cremlino in tutta la Federazione russa. Dmitry Nizovtsev, collaboratore dell'Ong anticorruzione vicina all'oppositore Alexey Navalny, era riuscito, durante una diretta streaming, a contattare il figlio più grande del portavoce del presidente invitandolo a presentarsi in caserma.

"Lei non sa chi sono io", ha tuonato allora Peskov Jr. incalzato dal conduttore del canale YouTube Popular Politics. "Dovrò capire in generale cosa sta succedendo e quali diritti ho”, ha proseguito, dicendosi pronto per partire, "ma non su tua richiesta: se Vladimir Vladimirovich (Putin, ndr) mi dice di andarci lo farò".

"Nikolai Choles è un esempio di come in Russia, dove 20 milioni di persone vivono al di sotto della soglia di povertà, dove il 70% della popolazione sogna uno stipendio mensile di 45mila rubli (600 euro, ndr), si possa vivere felicemente al massimo livello e allo stesso tempo non dover fare nulla", ha scritto in un post pubblicato sul suo blog nel 2017 Alexey Navalny, ora in carcere.

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