Guerra in Ucraina

Mosca sgancia la Odab-1500: cosa può fare la bomba termobarica | Il video

La Russia sta usando in Ucraina nuove bombe termobariche: le Odab-1500. Sarebbe la seconda volta. Ecco cosa rivelano le immagini

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Il 30 marzo il canale Telegram in lingua russa del quotidiano tedesco Bild ha diffuso un video di un bombardamento avvenuto in Ucraina in cui i russi avrebbero utilizzato per la prima volta un nuovo tipo di bomba termobarica, la Odab-1500.

Nelle immagini riprese da un drone in volo si vede l'abitato di Velika Pisarovka venire colpito da un'esplosione relativamente potente che sprigiona una colonna di fumo che si innalza per circa 150/200 metri nel cielo. Questo video ha cominciato a circolare nel web il 28 marzo ma non si tratterebbe del primo utilizzo di questo tipo di bomba particolare, che viene sganciata dai cacciabombardieri russi, in particolare dal Sukhoi Su-34.

Il ministero della Difesa russo, infatti, il 16 marzo ha rilasciato una dichiarazione, corredata da un video del rapporto al ministro Sergei Shoigu, dell'eliminazione di circa 300 soldati ucraini del battaglione “Kraken” avvenuta proprio utilizzando la Odab-1500. Nelle immagini si vede chiaramente una potente esplosione, ripresa nello spettro infrarosso, che distrugge un caseggiato in una località sconosciuta del fronte, e anche il giorno esatto dell'attacco non è noto, sebbene il comando russo abbia riferito che fosse stato effettuato durante la settimana precedente.

Le bombe termobariche sono presenti da decenni negli arsenali di Russia e Stati Uniti e di molte altre nazioni: queste sfruttano la nebulizzazione in atmosfera di una sostanza esplosiva che può essere sotto forma di liquido, gas o in polvere. L'ossidante è dato dalla stessa aria, e queste bombe hanno il vantaggio di generare maggiore energia, a parità di peso, rispetto a quelle classiche, quindi producono effetti su un raggio più vasto oltre che generare una sovrappressione più elevata localmente. Vengono anche volgarmente chiamate “bombe a vuoto” appunto perché la sostanza esplosiva nebulizzata, nel momento in cui viene innescata, risucchia molta aria prima del suo effetto detonante. Proprio per questo sono particolarmente efficaci su obiettivi d'area e per colpire tunnel, trincee, edifici e bunker non sigillati, ma hanno lo svantaggio di essere poco idonee in caso di avverse condizioni atmosferiche, in particolare pioggia, oppure in condizioni di atmosfera rarefatta (come ad alta quota ad esempio).

La Russia ha utilizzato da tempo gli esplosivi termobarici nel conflitto ucraino: il veicolo corazzato lanciarazzi, o per meglio dire “lanciafiamme”, Tos-1A utilizza proprio questo tipo di munizionamento particolare. Bombe a caduta libera termobariche sono state usate in altre occasioni durante la guerra, ma sino a oggi il modello più potente conosciuto era la Odab-500.

Sebbene non si conoscano i dettagli della Odab-1500, si ritiene che essa possa essere molto semplicemente una Odab-500 più grande. Quest'ultima, dal peso complessivo di 500 chilogrammi, è dotata di 193 chili di esplosivo e può essere trasportata da velivoli ad ala fissa o rotante e sganciata rispettivamente da altezze di 200-12mila metri e 220-5mila metri. Un aereo da attacco al suolo Su-34 può trasportare fino a quattro Odab-500, lasciando liberi punti di attacco per missili aria-aria e altre munizioni. Alcuni Su-22M siriani sono stati osservati con sei Odab montate sui piloni sotto le ali durante il conflitto contro l'Isis.

Il video rilanciato da Bild mostra quasi sicuramente l'esplosione di una bomba termobarica, per via della tipologia di esplosione visibile e per il colore dello stesso fumo, ma riteniamo che possa non trattarsi di una Odab-1500: il raggio della palla di fuoco appare limitato per una bomba che dovrebbe avere, in rapporto, 579 chilogrammi di esplosivo termobarico, e la stessa colonna di fumo si eleva a una quota non così elevata come dovrebbe essere per un maggiore quantitativo di esplosivo.

In più per la bomba Odab-500 viene data la capacità di distruzione in un raggio di circa 300 metri, e quanto osservato nel video ci sembra coerente con questo dato.

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