Guerra in Israele

Operazione Doppleganger: la guerra informatica russa arriva in Israele

Dall'inizio della guerra in Medio Oriente, i russi hanno diffuso notizie false su copie di siti di informazione create nei primi mesi del conflitto in Ucraina

Operazione Doppleganger: la guerra informatica russa arriva in Israele

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La guerra tra Israele e Hamas ha avuto una forte eco nel mondo della rete, estremamente polarizzato tra chi sostiene lo Stato ebraico e chi, invece, inneggia alla liberazione della Palestina. Un ambiente fertile, questo, per la diffusione incontrollata di disinformazione da parte di attori internazionali esterni alle parti direttamente coinvolte nel conflitto. Prima tra tutti la Russia di Vladimir Putin, che ha rinnovato gli sforzi di diffusione di fake news tramite l’operazione Doppleganger.

Questa campagna è iniziata a maggio 2022, per diffondere notizie false sulla guerra in Ucraina tramite la creazione di versioni fasulle di siti di note testate giornalistiche, come Fox News, Le Monde e Der Spiegel (da qui il nome, una parola tedesca solitamente usata per fare riferimento a un “gemello maligno), i cui articoli sono stati rilanciati sui social da profili troll associati all’operazione. Nelle ultime settimane, sono comparsi anche dei “doppioni” di pagine web di media israeliani, come Mako, Liberal in Hebrew e Walla.

Su questi ultimi e in altri siti già collegati a Doppleganger, sono comparsi numerosi articoli in cui si sosteneva la sconfitta dello Stato ebraico nella guerra dell’informazione e il fatto che la sommossa antisemita in Daghestan fosse legata all’intelligence Ucraina, oltre a un falso report secondo cui gli Stati Uniti avrebbero deciso di “reindirizzare gli aiuti finanziari dall’Ucraina a Israele. Kiev ha iniziato a ricattare Washington minacciando di perdere la guerra con la Russia. Ma a nessuno importa”. Un altro articolo fasullo, pubblicato sul “gemello cattivo” di Der Spiegel, sosteneva che l’aumento dei costi di gas ed elettricità in Germania fosse legato alle politiche dello Stato ebraico, complice della crisi energetica in Europa. Una narrativa, questa, già precedentemente utilizzata dall’operazione Doppleganger riguardo al conflitto in Ucraina.

I russi hanno iniziato a sperimentare anche altre vie per diffondere le loro fake news. In particolare, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale ha permesso loro la creazione di migliaia di account fasulli su X, la piattaforma di Elon Musk. Ricercatori che si occupano di contrastare la disinformazione in rete ne hanno rilevati 6mila, vere e proprie “macchine da scrivere” automatizzate che hanno pubblicato almeno 27mila post sulla guerra in Israele. In un’occasione, gli account di Doppleganger hanno condiviso un video deep fake generato dall’intelligenza artificiale, manipolando un filmato reale caricato su Tiktok da un membro delle Idf.

Nella versione fasulla, la voce del militare era stata alterata in modo da fargli pronunciare un invito ai soldati ucraini per venire a combattere in Israele in cambio di denaro e della cittadinanza ebraica.

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