Guerra in Ucraina

Raid russo su Kharkiv: colpita la torre di trasmissione tv

Le autorità regionali hanno comunicato che non ci sono state vittime. Il momento del crollo della torre è visibile in un video diffuso sui social. Appello dell'Ue: "Più sistemi di difesa aerea a Kiev"

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Continuano i bombardamenti russi contro le città ucraine. Un attacco aereo ha colpito l’infrastruttura di trasmissione televisiva di Kharkiv, il secondo centro urbano più grande del Paese, causandone il crollo e di conseguenza interruzioni del segnale digitale.

Durante l’allarme, i dipendenti erano al riparo. Non ci sono state vittime”, ha scritto su Facebook il capo dell’amministrazione militare regionale Oleg Synegubov. In un video diffuso sui social, è possibile vedere il momento in cui la parte superiore della torre si spacca e cade a terra. La notizia è l’ennesima riprova del fatto che le difese aeree della nazione invasa sono state esaurite dagli incessanti attacchi di Mosca missili, droni e bombe plananti.

Per questo motivo, il pacchetto di aiuti statunitense approvato dalla Camera dei rappresentanti si concentrerà sul rifornimento delle due batterie Patriot inviate a Kiev. Esse si sono dimostrate incredibilmente efficaci nell’abbattere i vettori lanciati dalle forze di Putin, comprese le armi ipersoniche che secondo lo zar erano “imbattibili”. I radar dei dispositivi statunitensi, inoltre, sono stati collegati a tutti gli altri sistemi antiaerei di epoca sovietica o provenienti dagli Stati europei, in modo da creare uno “scudo” interconnesso a difesa delle città. Negli ultimi mesi questa barriera è venuta meno a causa dello stallo al Congresso Usa risoltosi solo sabato 20 aprile.

Il solo supporto di Washington, però, non è sufficiente. Lunedì 22 aprile, durante una riunione dei ministri degli Esteri e della Difesa dell’Unione, il capo della diplomazia di Bruxelles Josep Borrell ha dichiarato di “aver chiesto a tutti gli Stati membri di fare tutto il possibile per aumentare le capacità di difesa aerea dell’Ucraina”. La Germania, inoltre, ha promesso l’invio nel Paese di una terza batteria di Patriot e il titolare degli Esteri di Berlino Annalena Baerbock ha sottolineato che “ogni sistema di difesa aerea in più salva delle vite in Ucraina. Ci appelliamo con urgenza a tutti affinché rivedano ancora una volta le loro scorte”.

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha affermato che gli alleati del Patto atlantico hanno a disposizione sistemi Patriot da consegnare a Kiev, ma non è sceso nei dettagli di informazioni che ha definito come “classificate”.

Sulla questione è intervenuto anche il presidente Volodymyr Zelensky, secondo cui “i Patriot possono essere chiamati sistemi di difesa aerea solo se funzionano e salvano vite umane, anziché rimanere immobili in qualche magazzino”.

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