Guerra in Israele

Israele amplia le operazioni di terra. Tank nella Striscia: "Attacco senza precedenti" | La diretta

L'esercito di Tel Aviv verso l'invasione della Striscia: "Intensificate operazioni di terra". Raid con 100 aerei a Gaza. Hamas risponde con nuovi lanci di razzi

Israele amplia le operazioni di terra. Tank nella Striscia: "Attacco senza precedenti" | La diretta

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Raid Usa in Siria contro l'Iran. Razzo contro l'Egitto. Si tratta ancora sugli ostaggi | La diretta

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Il conflitto tra Israele e Hamas è entrato nel suo ventesimo giorno. Nella notte nuove operazioni delle Idf a Gaza. L'esercito israeliano ha confermato di essere entrato nel nord della Striscia per la terza volta in meno di 24 ore. Nel blitz avrebbe attaccato postazioni di Hamas, molte delle quali a Gaza City. Secondo quanto riportato dall'esercito gli obiettivi erano operativi dell'organizzazione terroristica, ma anche piattaforme di lancio di missili e i quartieri generali di Hamas. Scontri si sono registrati anche lungo un altro fronte interno. Almeno tre palestinesi sono stati uccisi, e altri 12 feriti, in una serie di scontri avvenuti Jenin nel nord della Cisgiordania tra gruppo palestinesi e l'esercito israeliano. Non cessa invece il lancio di razzi contro lo Stato ebraico: le brigate al Qassam hanno rivendicato un attacco contro un edificio residenziale a Tel Aviv in cui sono rimaste ferite tre persone. Nel pomeriggio le sirene antiaeree hanno risuonato a Ramat Gan, Modi'in, Rishon Lezion, Holon, Ashdod, Ashkelon.

Intensificati i raid su Gaza, Israele verso l'invasione

Gaza sotto il tiro di 100 aerei militari israeliani. Nell'enclave palestinese sono in corso bombardamenti "senza precedenti" che hanno causato un blackout della rete internet. "La Striscia sta subendo i più pesanti bombardamenti via terra, mare e aria dall'inizio della guerra", riferisce la tv araba Al Jazeera. Hamas ha risposto con una raffica di razzi contro il centro di Israele. Le Idf nel frattempo hanno annunciato di aver "ampliato" le operazioni di terra sulla Striscia. Lo ha confermato il portavoce Daniel Hagari. "Ci stiamo preparando per difenderci su tutti i fronti. Le forze dell'esercito al confine settentrionale sono in massima allerta", ha aggiunto il contrammiraglio dell'esercito con la stella di David, invitando la popolazione palestinese a evacuare verso sud.

L'esercito israeliano: "Base Hamas in ospedale a Gaza"

L'ospedale al Shifa di Gaza sarebbe una base di Hamas. Lo ha rivelato il portavoce delle Idf, Daniel Hagari, in una conferenza stampa. Il contrammiraglio israeliano ha dichiarato che la struttura ospedaliera, la più grande di tutta la Striscia, ospiterebbe i terroristi palestinesi nei sotterranei, collegati coi tunnel presenti in tutto il territorio controllato dall'organizzazione palestinese. Sempre secondo Hagari, all'interno dell'ospedale avrebbe sede anche un centro di comando da dove vengono ordinati i bombardamenti contro Israele. Le autorità palestinesi a Gaza hanno negato le accuse. Secondo il funzionario Salama Marouf, Israele utilizzerebbe tecnologie per inventare registrazioni vocali.

L'operazione contro gli uomini rana di Hamas

Durante gli attacchi notturni un'unità della marina militare israeliana, la Shayetet 13, è sbarcata nel sud della Striscia di Gaza ed ha distrutto infrastrutture terroristiche di Hamas. La conferma è arrivata dal portavoce militare secondo cui l'obiettivo del blitz "mirato" era una base terroristica degli "uomini rana" di Hamas.

Ucciso altro comandante di Hamas

Durante gli attacchi nutturni l'esercito israeliano ha ucciso Madhath Mubashar, un comandante del Battaglione occidentale Khan Younis di Hamas. Un portavoce delle Idf ha spiegato che Madhath ha preso parte ad attacchi contro civili e soldati israeliani con esplosivi e uso di cecchini. Nel blitz notturno gli obiettivi centrati sarebbero stati 250 obiettivi militari di Hamas. Tra questi tunnel, decine di operativi, centri di comando operativi e siti di lancio di razzi.

I raid Usa in Siria

Ma la tensione cresce anche nel resto della regione. Nella notte jet militari americani, su ordine di Joe Biden, hanno colpito con dei raid la Siria. Nel mirino sono finiti gruppi di militanti sostenuti dall'Iran che avevano colpito truppe Usa nel Paese e in Iraq nelle scorse settimane. La conferma è arrivata direttamente dal Pentagono.

Sempre secondo i dati forniti dal dipartimento della Difesa Usa i jet americani hanno centrato nella notte posposizioni legate alla Guardia Islamica rivoluzionaria dell'Iran. I raid avrebbero preso di mira depositi di armi e munizioni utilizzando aerei F-16. Il segretario della Difesa americana Lloyd Austin ha spiegato che l'operazione è avvenuta nella Siria orientale e che si tratta di "una risposta agli attacchi portati avanti da gruppi sostenuti dall'Iran nei confronti di personale americano in Iraq e in Siria". Lo stesso Pentagono, un una nota ha parlato di "attacchi di precisione di autodifesa".

Il blitz di stanotte arriva dopo che le autorità Usa hanno confermato che almeno 21 soldati americani sono rimasti feriti negli attacchi coi droni condotti dalle milizie filo-iraniane in Iraq e Siria dal 17 ottobre. Inoltre, un appaltatore civile impiegato dagli Usa è morto di infarto mentre si riparava dagli attacchi filo-iraniani. nel suo intervento Austin ha assicurato che gli Usa non cercano il conflitto nè hanno "l'intenzione o il desiderio di partecipare ad ulteriori ostilità". Ma "se gli attacchi iraniani contro le forze statunitensi continueranno, non esiteremo a prendere le misure necessarie per proteggere il nostro popolo". Lloyd ha chiarito anche che questi attacchi non sono legati alla risposta degli Stati Uniti al conflitto tra Israele e Hamas, e ha chiesto a tutti i Paesi di evitare di adottare misure che potrebbero contribuire alla diffusione della guerra in altre regioni.

Razzo su città egiziana

È giallo su quanto succede in Egitto. Nella notte sei persone sono rimaste ferite per un'esplosione avvenuta non lontano da un ospedale nella città di Teba. In un primo momento fonti egiziane avevano parlato di un razzo non identificato legato al conflitto in Israele. ma più tardi sono arrivati nuovi dettagli da Tel Aviv. Daniel Hagari, portavoce delle Idf, ha spiegato che a colpire Taba sarebbe stato un aereo senza pilota proveniente dal Mar Rosso. La radio militare israeliana ha specificato che non è chiaro se il velivolo sia giunto dallo Yemen o se sia stato lanciato da una nave dalle acque del Mar Rosso. "Velivoli della aviazione militare israeliana hanno cercato di intercettarlo, ma non ci sono riusciti", ha precisato Hagari. "In ogni caso - ha aggiunto - è chiaro che c'è un coinvolgimento dell'Iran".

La radio ha ricordato che nel maggio scorso il ministro della difesa Gallant aveva spiegato che i Pasdaran avevano riconvertito alcune navi commerciali in piattaforme di lancio di aerei senza pilota e di anche di missili per creare cosi - secondo Israele - "basi terroristiche galleggianti" da dispiegare in Medio Oriente.

Il nodo ostaggi

A livello diplomatico, intanto si continua a trattare sugli ostaggi. Israele ha fatto sapere ai mediatori del Qatar che potrebbe offrire una qualche contropartita in cambio del rilascio da parte di Hamas di "un numero significativo di ostaggi". L'indiscrezione arriva da un servizio dell'emittente israeliana Kan. Stando alle informazioni del network una fonte politica non identificata non ha specificato quale potrebbe essere questa contropartita, anche se sembra escluso che possa trattarsi di carburante.

Da giorni uno dei fattori che sta incidendo di più sulle condizioni a Gaza è la mancanza di combustibili, indispensabili per attivare i sistemi energetico e idrico della Striscia, ora al collasso. Uno stop che ha paralizzato il già precario ospedale e dello stesso lavoro di assistenza dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA).

Nei giorni scorsi Tel Aviv ha sostenuto di non essere disposta ad alcuno scambio per ottenere la liberazione degli oltre 200 ostaggi detenuti da Hamas. Da diversi giorni nei media israeliani si discute se per alcuni rilasci siano state fatte o meno concessioni, in particolare nel caso di quattro ostaggi liberati dai terroristi palestinesi, due donne con passaporto americano, e due anziane israeliane.

La Cnn riporta comunque "significativi progressi" nelle trattative per il rilascio, ma rimangono ancora delle questioni da risolvere.

Lo hanno detto fonti diplomatiche all'emittente statunitense.

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