Cronaca locale

Una guida per mangiare sano con quattro euro al giorno

In un volume voluto dall'assessorato comunale alla Salute consigli per scegliere alimenti di qualità a prezzi compatibili con la crisi. le più spendaccione sono le adolescenti

«Spendo bene, mangio meglio». È la guida voluta dall'Assessorato comunale alla Salute e realizzata dal Centro per lo studio della moda e della produzione culturale dell'Università Cattolica per aiutare i milanesi a seguire una dieta corretta anche in tempo di crisi. L'opuscolo, che sarà distribuito in oltre 28mila copie nei punti vendita Coop della città, all'Università Cattolica, al Museo della Scienza, nelle biblioteche e nei consigli di zona, è stato presentato stamani a Palazzo Marino dall'assessore comunale alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna, dal presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri, da Paola Chessa Pietroboni e Flavio Merlo, della Cattolica, e da Alfredo De Bellis, responsabile del settore Soci e Consumatori Coop Lombardia.
Bastano dai quattro ai sei euro al giorno per mangiare sano: più formichine le donne adulte, che se la cavano con 4,13 euro, seguite dagli uomini con una spesa di 4,46 e dai bambini sopra i sei anni, cui occorrono 4,53 euro, fino ad un massimo di 6,26 euro per le adolescenti, più attente alla linea. Ma come risparmiare senza rinunciare alla qualità degli alimenti? «I consumatori sono maturi nella scelta dei negozi dove fare la spesa, ma occorre più informazione specialmente sulla tracciabilità dei prodotti - ha spiegato Paola Chessa Pietroboni -. Secondo il nostro studio, in città è più conveniente comprare nei negozi mentre in periferia sono i discount ad offrire i prezzi più vantaggiosi».
Soddisfatto Landi: «Questa guida ha un valore molto importante perché da un lato informa i consumatori su come alimentarsi correttamente facendo attenzione alla qualità del cibo ma senza spendere troppo, e dall'altro aiuta noi dell'amministrazione a capire alcune abitudini dei milanesi che vanno modificate per contribuire alla loro salute. Sappiamo infatti che a Milano c'è un tasso di obesità significativo anche nella fasce giovanili, il che vuol dire che molti non si alimentano correttamente».

E ancora: «Abbiamo fatto una stima di quanto occorre per seguire una dieta corretta, basandoci su un campione di 130 famiglie milanesi che rispetta le percentuali dei dati ufficiali Istat», ha spiegato Flavio Merlo.

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