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Haiti, nuovi salvataggi Altra scossa di terremoto

A otto giorni dal terremoto si continua a scavare. All'ospedale da campo italiano è arrivata una bimba di 5 mesi trovata in un anfratto. L'Onu: "I morti sono tra 100 e 150mila". L'Fmi: "Ora un piano Marshall"

Haiti, nuovi salvataggi 
Altra scossa di terremoto

Port-au-Prince - Una nuova scossa di terremoto di magnitudo 4,9 ha fatto tremare Haiti alle 11,45 locali, le 17,45 ora italiana. L’epicentro del sisma è stato localizzato 49 chilometri a ovest della capitale Port-au-Prince e a una profondità di appena 10 chilometri. Lo riferito l’istituto geologico Usa (Usgs). A questa sono seguite altre socce

Continuano i salvataggi, ad otto giorni dal sisma. L’ultima è una ragazzina estratta dalle macerie nella capitale. Il suo salvataggio era stato segnalato da un messaggio su Twitter. E all’ospedale da campo italiano è arrivata una bimba di cinque mesi trovata circa due giorni fa in un anfratto. Continua intanto l’opera dei soccorritori. La Casa Bianca ha reso noto che la nave ospedale Comfort salpata lunedì dagli Stati Uniti è giunta ad Haiti ed è operativa. Riapre il porto di Port-au-Prince: ma solo per gli aiuti umanitari.

Port-au-Prince: 500mila sfollati Sono circa al momento 500.000 gli sfollati nei 447 accampamenti di fortuna della capitale. Lo rende noto l’Organizzazione internazionale per le migrazioni. La situazione è "fluida" ed i dati cambiano ogni giorno, ha spiegato il portavoce dell’Oim, Jean Philippe Chauzy. "Non si tratta di campi veri e propri, ma piuttosto di raggruppamenti di persone" in luoghi o edifici preservati dal sisma.

Riapre il porto Ad Haiti il porto di Port-au-Prince ha riaperto solo per le navi che trasportano aiuti umanitari mentre sono quattro gli aeroporti operativi. Oltre all’aeroporto internazionale della capitale, le forze americane hanno reso operativo uno scalo a Jacmel, uno a San Isidro e uno a Barahona, nella Repubblica Dominicana. Inoltre il porto della capitale è stato riaperto ma il suo utilizzo si limita a consentire alle navi cariche di aiuti di attraccare, ha spiegato la Guardia costiera americana.

L'Onu: difficile fare un bilancio Le Nazioni Unite ammettono che forse non saranno mai in grado di determinare il bilancio finale del terremoto di Haiti. Mercoledì le autorità haitiane hanno confermato che le vittime sono state tra le 100mila e le 150mila e che oltre 70mila salme sono già state sepolte. Ma secondo le Nazioni Unite, tali cifre sono semplicemente delle ipotesi. Il triste conteggio è reso complicato dal totale collasso delle istituzioni di governo; e dal fatto che molte persone sono ancora sotto le case, gli alberghi, gli edifici pubblici crollati, il che rende prematuro il conteggio. Non è chiaro neanche il bilancio delle vittime della missione dell’Onu ad Haiti. Nel timore di errori e volendo prima avvisare le famiglie, per giorni le Nazioni Unite sono state estremamente caute nel fornire i dati e hanno lasciato il colpito ai governi nazionali.

Fmi: serve un piano Marshall Per finanziare la ripresa e la ricostruzione di Haiti serve un nuovo "piano Marshall".

A lanciare la proposta, parlando alla Cnn, è stato il capo del Fondo Monetario Internazionale, Dominique Strauss-Kahn: "La mia idea è che Haiti abbia bisogno di qualcosa di grande, non solo secondo un approccio frammentario, ma qualcosa di molto più grande, per gestire la ricostruzione del paese, una specie di piano Marshall".

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