I progressi per il tumore mammario disseminato

Convivere con il tumore al seno avanzato. Una condizione comune a migliaia di donne. Può durare anni. Grazie soprattutto ad una più approfondita conoscenza della malattia ed alle terapie che hanno migliorato, nel tempo, aspettativa e qualità di vita delle pazienti che ovviamente hanno bisogni ben diversi, rispetto alle donne con carcinoma in stadio iniziale, ma che non ricevono ancora adeguato supporto, necessario ad affrontare la loro condizione.
Per richiamare l'attenzione sulle esigenze specifiche delle donne con carcinoma mammario avanzato, partono dal web una serie di attività promosse da Salute Donna onlus. Il primo evento è stato il webinar «Tumore al seno avanzato: diamo voce alle donne», un seminario nel quale si sono confrontati oncologi e associazioni di pazienti. «Un'aspettativa di vita sempre più lunga e la qualità di vita, come parte integrante della terapia, sono le frontiere della lotta contro il tumore alla mammella»,spiega Sabino De Placido, professore ordinario di oncologia medica e direttore struttura complessa di oncologia medica, dell'Azienda Ospedaliera universitaria Federico II di Napoli. «Se in passato la neoplasia mammaria avanzata è sempre stata considerata inguaribile, ad oggi dal 5 per cento di pazienti che vive a 5 anni siamo passati al 48 per cento». La ricerca farmacologica e gli studi di farmacogenomica si sono concentrati sulla messa a punto di farmaci mirati che colpiscono solo alcuni recettori cellulari specifici, alla base dello sviluppo e della crescita dei tumori, intaccando minimamente le cellule sane, con un minor carico di effetti collaterali. «Chiaro esempio - aggiunge De Placido - è rappresentato da everolimus, inibitore di mTOR somministrato per via orale, in aggiunta alla terapia ormonale nella malattia avanzata endocrino-responsiva.

La modalità di somministrazione, nonché il buon profilo di tollerabilità fanno di questa molecola un'opzione terapeutica efficace, in particolare per le pazienti che potrebbero non tollerare trattamenti tossici». In Italia oggi vivono circa 500mila donne con tumore della mammella. Un terzo con malattia in stadio iniziale, è destinato a sviluppare un tumore avanzato.

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