Politica

Art. 18, la Fornero tentenna: "La riforma non è un dogma Se non funziona, si cambia"

Pressing del governo perché la riforma diventi legge entro l'estate. La Fornero: "Mi aspettavo più coesione". La Uil: "Il ddl piace solo a Monti"

Art. 18, la Fornero tentenna: "La riforma non è un dogma Se non funziona, si cambia"

"Con buona determinazione riusciremo a condurre in porto questa riforma, sicuramente prima dell’estate". Concludendo l’assemblea degli industriali a Novara, il ministro del Welfare Elsa Fornero torna a parlare di riforma del lavoro spiegando che, da parte del governo, non ci sono dogmatismi sulle modifiche all’articolo 18: "Abbiamo avuto lo Statuto dei Lavoratori e l’articolo 18 per quarant’anni, adesso lo abbiamo modificato, ma le cose cambiano e se non funzionano come noi auspichiamo tra qualche anno potrebbero esserci altre modifiche".

La Fornero spera che la riforma del lavoro diventi legge nel più breve tempo possibile e con i minori cambiamenti possibili. "Con il Senato abbiamo lavorato molto bene, senza pregiudizi", ha spiegato la titolare del Welfare augurandosi che "questo percorso virtuoso si ripeta alla Camera". Almeno per il momento la Fornero non ha alcun motivo di pensare che Monticitorio si possa schierare contro. "Tutti - ha detto ancora il ministro - ricordano che venivamo da un periodo di contrapposizione politica forte, aver avuto quella situazione in Senato credo sia una delle cose positive su cui far leva in termini politici". Al di là dell'iter parlamentare, però, la Fornero si sarebbe aspettata maggiore coesione con le parti sociali. "Invece ho trovato molta diffidenza tra le parti - ha spiegato - contrapposizione di interessi". A detta del ministro del Welfare, la riforma del lavoro è stata fatta "con il dialogo e non con la concertazione" perché il governo non se la sarebbe potuta permettere. "Se un medico deve amputare una gamba non piò fare tanti conciliaboli - ha continuato - deve agire".

Ribadendo che nel disegno di legge non c’è una visione ideologica ma molto pragmatismo, la Fornero ci ha tenuto a far notare che la spinta ai propri interessi è "normale", ma "se si guarda troppo ai propri interessi si ha una spinta al conservatorismo e al corporativismo che non possiamo permetterci". Una posizione che non è affatto piaciuta ai sindacati.

Nel corso della trasmissione Un giorno da pecora, il segretario generale della Uil Luigi Angeletti ha replicato al ministro facendo presente che la riforma "piace solo a Monti e alla Fornero".

Commenti