Elezioni Europee

"Ti abbiamo eletto e te ne sei andato...". Scintille su X tra Calenda e Bonaccini

Il leader di Azione e il governatore si pizzicano sui social: nel mirino le posizioni (confuse) del Pd sui grandi temi europei

"Ti abbiamo eletto e te ne sei andato...". Scintille in tv tra Calenda e Bonaccini

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"Ti abbiamo eletto e te ne sei andato...". Scintille in tv tra Calenda e Bonaccini

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In una campagna elettorale che si fa sempre più accesa quando manca un mese esatto alle elezioni europee, lo scontro più acceso avviene tutto all'interno della (fu) coalizione di centrosinistra tra due ex colleghi di partito che si sfideranno nella circoscrizione Nord-Est. Da una parte Carlo Calenda, alla ricerca spasmodica di fare raggiungere alla sua Azione la soglia di sbarramento del 4% per entrare a Bruxelles e Strasburgo; dall'altra Stefano Bonaccini, che dopo dieci anni come presidente della Regione Emilia-Romagna punta all'avventura europea. Un'esperienza già vissuta dallo stesso Calenda, che in questi giorni non perde occasione di sottolineare tutte le contraddizioni interne al Partito Democratico subito dopo la firma posta da Elly Schlein al quesito referendario proposto dalla Cgil che intende cancellare il Jobs Act di Matteo Renzi.

Ed è capitato anche questa mattina, quando l'ex ministro dello Sviluppo economico ha postato un lungo messaggio pubblicato su X (ex Twitter) in cui - prendendo spunto proprio da una frase di Bonaccini - ha stilato una sorta di elenco in cui metteva ironicamente in fila tutti i temi sui quali il Pd sembrerebbe potere "tranquillamente" avere visioni opposte, visti i nomi di chi aspira a diventare europarlamentare. Un post sui social che ha come titolo quello di: "La libertà di firma". "Bonaccini dice che sul Referendum sul Job act c'è libertà di firma - esordisce Calenda -. Anche sulle armi all'Ucraina c'è libertà di firma. E anche sulla 194, sulle Unioni civili e sul fine vita, a giudicare dalla candidatura di Marco Tarquinio".

Qua il riferimento è all'ex direttore del quotidiano Avvenire - scelto dalla Schlein per il Parlamento europeo in quota "pacifista" - il quale non è mai stato parecchio all'avanguardia in merito ai diritti civili, per utilizzare un eufemismo. Calenda prosegue nel sup tweet sostenendo che la libertà di firma esiste anche sul green deal: "La Evi lo verrebbe più duro, Bonaccini più realistico". E poi arriva alla sua personale conclusione: "L'idea è 'teniamo dentro tutto e ognuno si sceglie la linea che vuole'. Per questo il Partito Democratico non ha un programma per le Europee. Altrimenti dovrebbe esprimere una linea politica. E una linea politica è fatta di scelte - chiosa -. Quindi se votate Pd votate tutto. Ma se votate tutto votate nulla".

Appena letto questo post, il governatore uscente dell'Emilia Romagna non ha perso tempo e ha immediatamente replicato con durezza al post del leader di Azione. "Carlo ti abbiamo sostenuto ed eletto cinque anni fa in Europa qui nel Nord-Est, nelle liste del Partito Democratico. Legittimamente te ne sei andato - ricorda perfidamente Bonaccini -. Adesso evita di fare la morale a me sulla libertà di scelta. Prima e ultima volta che ti replico su Twitter, perché l'avversario è la destra, non tu".

Ecco, in effetti i rivali dovrebbero proprio essere i partiti dell'attuale maggioranza di governo, ma la sinistra non riesce proprio a continuare a litigare allo specchio e regalare voti agli altri.

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