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Registrazione figli coppie lgbt, il Viminale stoppa Sala

A seguito della sentenza della Cassazione, il Viminale ha chiesto ai Comuni di adeguarsi per bloccare le registrazioni di figli omogenitoriali. Sala da Milano annuncia battaglia

Registrazione figli coppie lgbt, il Viminale stoppa Sala

Alla fine, il Comune di Milano si è dovuto arrendere e dopo la sentenza della Corte di Cassazione, la circolare del ministero dell'Interno e il richiamo del prefetto, ha comunicato l'interruzione delle registrazioni dei figli nati da coppie omogenitoriali in Italia. Lo stop è valido per le nuove registrazioni e non influisce nel caso di bimbi nati all'estero da due madri. Il sindaco Beppe Sala oggi ha anche incontrato le famiglie arcobaleno e i loro rappresentanti e ha spiegato loro questa difficoltà. Sala ha però anche confermato che questa diventerà una sua battaglia politica con il governo. Immediatamente, da sinistra si sono alzate le solite strumentalizzazioni.

Tutto parte dalla sentenza del dicembre scorso, basata sul fatto che la legge italiana non riconosce la maternità surrogata. Per questo motivo, il giudice ha stabilito che "non può essere trascritto nei registri dello stato civile italiano il provvedimento di un giudice straniero con cui è stato accertato il rapporto di filiazione tra un minore nato all’estero mediante il ricorso alla maternità surrogata". Dalla decisione della Cassazione è partita la comunicazione del ministero dell'Interno e quindi delle prefetture, ma questo è stato utilizzato dalla sinistra come strumento per l'ennesimo attacco al governo.

"Nei giorni in cui in Commissione politiche europee del Senato si discute il Regolamento Ue che chiede che in tutti gli Stati membri siano riconosciuti i diritti delle famiglie omogenitoriali, il ministero dell'Interno intima al sindaco di Milano Beppe Sala di fermare le registrazioni all'anagrafe delle famiglie con due padri o due madri", ha dichiarato Alessandro Zan. Il deputato del Partito democratico ha attaccato: "Sono pressioni inqualificabili che confermano l'ostilità del governo Meloni contro i diritti della comunità lgbtqia+. L'Unione Europea chiede anche all'Italia di fare passi in avanti verso la piena uguaglianza di tutti i cittadini e il governo risponde con azioni degne dell'Ungheria di Orban".

Anche Benedetto Della Vedova, il deputato di +Europa, esprime il suo appoggio a Sala, scrivendo su Twitter: "Solidarietà al sindaco Sala letteralmente costretto da un Governo reazionario ad interrompere una prassi di civiltà e tolleranza che aveva fortemente voluto, consentendo la trascrizione all'anagrafe dei figli delle famiglie arcobaleno. Pensano così di arrestare quello che invece nella società è inarrestabile".

La sinistra ha trovato un altro tema da cavalcare, strumentalizzare, contro il governo, che si è adeguato a una decisione della corte di Cassazione.

E il sindaco Beppe Sala ha deciso di intraprendere questa "battaglia politica", che di politico ha molto poco.

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