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"Bisognava aiutare a integrare l'attentatore". La scivolata di Boldrini su Bruxelles

L'ex presidente della Camera, sulla scia anche della sua recente proposta di legge sull'istituzione del giorno della memoria per le vittime del colonialismo italiano, fa un discorso molto discutibile sul terrorista di Bruxelles

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L'attentato a Bruxelles è solo di quattro giorni fa, ma alcuni tentativi di derubricare - se non addirittura "giustificare" in qualche modo - il vile gesto avvenuto nella capitale belga non cennano a spegnersi. Nell'ultima puntata di Piazzapulita, andata in onda giovedì sera su La7, Laura Boldrini ha in un certo senso riaffermato la sua idea di incolpare noi stessi per le stragi che sono state compiute da fanatici islamici in giro per l'Europa. Già presente nella recente proposta di legge per istituire il giorno della memoria per le vittime del colonialismo italiano - nata in collaborazione anche con Nicola Fratoianni e la compagnia dei Verdi, pezzi sparsi di Cinque Stelle e l'associazione nazionale partigiani - l'ex presidente della Camera dei deputati l'ha (seppur un po' timidamente ribadito) in diretta tv.

Boldrini stava dibattendo nello studio di Corrado Formigli del gravissimo episodio che ha visto morire due tifosi svedesi lunedì scorso venuti apposta a Bruxelles per assistere alla partita di calcio. contro il Belgio in vista delle qualificazioni agli Europei. Davanti a lei c'era il vicedirettore de La Verità, Francesco Borgonovo, il quale stava spiegando come fosse importante ridurre drasticamente l'immigrazione anche proprio a causa della notizia che Abdesalem Lassoued, l'attentatore che ha aperto il fuoco con un kalashnikov nella capitale belga, fosse sbarcato proprio a Lampedusa dodici anni fa e che si è mosso più volte indisturbato in tutta Italia per poi "rifugiarsi" da clandestino nel nord dell'Europa.

"Il sistema sociale non riesce più ad assorbire il numero di persone che arrivano - sostiene il giornalista -. Certo che ci sono i radicalizzati di seconda generazione che hanno la cittadinanza europea; ed è un problema. Poi ci sono stati anche persone che arrivavano da fuori, come al Bataclan. Questo signore - prosegue riferendosi ad Abdesalem Lassoued - è arrivato con un barcone a Lampedusa, ha circondato liberamente per l'Europa, è stato espulso dalla Svezia eppure stava ancora qua, e questo è un problema. Secondo me - conclude - era meglio che non ci stava".

Proprio sul finire del ragionamento di Borgonovo interviene la Boldrini, che replica testualmente così: "Se lo avessero aiutato ad integrarsi, probabilmente non saremmo arrivati a questo punto". La deputata del Partito Democratico, tuttavia, viene immediatamente zittita dal suo diretto interlocutore, che controribatte: "Secondo me bisognava aiutarlo... a togliersi dalle balle. Perché c'è un problema anche su punto qua".

La Boldrini rimane sbigottita ma, in quel frangente, non riesce più a confutare l'opinione altrui, se non un flebile "che metodi sono, che ragionamento è?", che passa completamente inosservato.

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