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Dossieraggio, gli 8 indagati e l'Albo. Tajani: "Capire perché e chi è il regista"

Oggi l'audizione in commissione Antimafia del procuratore Melillo. Centrodestra: "Attacco alla democrazia, mi auguro che si faccia chiarezza"

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Giornata importante sul fronte del dossieraggio contro diversi esponenti del governo Meloni emerso dall'inchiesta di Perugia: questo pomeriggio si terrà infatti l'audizione del procuratore nazionale Giovanni Melillo in commissione Antimafia, in attesa di quelle di domani dello stesso responsabile della Pna e di Raffaele Cantone al Copasir. Nel frattempo emergono elementi rilevanti sulle persone finite sotto torchio dal pool di Cantone. Degli otto giornalisti indagati nell'inchiesta di Perugia sui presunti accessi abusivi, infatti, cinque indicati come tali nei capi d'imputazione riportati nell'invito a comparire per Pasquale Striano non risultano iscritti né all'Albo dei giornalisti professionisti né a quello dei pubblicisti. Oltre a Nello Trocchia, Giovanni Tizian e Stefano Vergine del quotidiano "Domani" c'è del resto una quarta cronista non indicata negli elenchi professionali, nei quali era presente fino al 2007, che svolge effettivamente l'attività di cronista. Di lei si trovano in rete diversi articoli e pubblicazioni editoriali, degli altri nominativi non c'è traccia online di lavoro giornalistico.

Secondo quanto si apprende da fonti vicine all'inchiesta, in alcuni dei casi descritti si tratterebbe di persone che collaboravano con quotidiani locali cartacei senza essere iscritte però all'albo professionale. I loro nomi sono accostati in concorso di reato con Pasquale Striano "in qualità di giornalisti richiedenti informazioni" che avrebbero sollecitato e ricevuto dal finanziere all'epoca in servizio all'Antimafia. Striano effettua 26 accessi per G.S.. 35 per D.C., 5 per S.V., 2 per R.N., che sono -per l'appunto - i quattro dichiarati giornalisti ma non considerabili tali stando alla lettura degli albi professionali.

Il centrodestra fa quadrato: "Siamo tutti preoccupati"

Questa mattina c'è stata una riunione di maggioranza per fare il punto politico sull'indagine giudiziaria: i componenti della commissione Antimafia, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari del centrodestra, si sono visti per definire una linea comune sull'inchiesta della procura del capoluogo umbro. "È stato un primo confronto sulla vicenda", riferisce uno dei partecipanti all'incontro che parla di "una valutazione su come approcciarci al caso. È chiaro che si tratta di un attacco alla democrazia, ora bisogna capire". Il segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, afferma che sull'inchiesta di Perugia sui presunti dossieraggi "siamo tutti preoccupati. Quando ci sono mille accessi per capire cosa fanno tanti italiani più o meno noti, di diverse forze politiche, il problema non è uno scontro tra centrodestra e centrosinistra, il problema è capire perché e chi è il regista, se c'è un regista. Oggi ci sarà una importante audizione nella commissione Antimafia e sono convinto che Melillo dirà cose importanti. Abbiamo grande rispetto per i magistrati - sottolinea - e mi auguro che si faccia chiarezza e che questo non accada mai più".

Sempre nella giornata odierna si è svolto un vertice a piazzale Clodio tra il procuratore Francesco Lo Voi e i pm che hanno aperto un fascicolo sulle accuse rivolte al presidente della Figc, Gabriele Gravina. L'inchiesta, al momento è ancora senza indagati o ipotesi di reato. All'attenzione dei magistrati titolari dell'inchiesta rimane la questione relativa alla competenza territoriale in relazione all'acquisto di un appartamento a Milano.

Un'altra questione è quella relativa alla presunta appropriazione indebita che al momento non sarebbe contestata: si tratta di un reato per il quale si può procedere solo dopo la querela di parte e al momento non è presente. Il fascicolo è all'attenzione della procura in relazione ad una segnalazione, mesi fa, della Dna e che avrebbe a oggetto "presunte attività illecite - come emerge dalle carte dell'indagine di Perugia - poste in essere dal Gabriele Gravina" presidente della Figc.

Dell'esistenza di un procedimento a piazzale Clodio c'è riscontro dall'invito a comparire disposto dai pm umbri per il finanziere Pasquale Striano indagato a Perugia insieme ad altre 13 persone.

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