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Il caso Finmeccanica e lo strano teorema per infangare la Lega

La storia della tangente al Carroccio non ha trovato alcun riscontro. E l'ex ad Orsi in carcere sospetta: io vittima di un piano per farmi fuori

Il caso Finmeccanica  e lo strano teorema per infangare la Lega

Roma - Dodicesimo giorno di carcere preventivo per Giuseppe Orsi, entrato come amministratore delegato di Finmeccanica in una cella del penitenziario di Busto Arsizio, in attesa di un processo. Dietro le sbarre, Orsi sta studiando la successione di eventi e di dichiarazioni che hanno convinto i giudici a incarcerarlo, un teorema ancora pieno di buchi neri. Compone un quadro mettendo insieme le telefonate, contenute nell'ordinanza di custodia cautelare, tra tre protagonisti della storia: il faccendiere svizzero Haschke, l'ex capo delle relazioni esterne di Finmeccanica Lorenzo Borgogni, e infine Giuseppe Zampini, attuale ad di Ansaldo Energia e anche lui candidato, nel 2011, alla poltrona più alta di Finmeccanica, con l'appoggio dell'allora presidente Guarguaglini, ma poi battuto appunto sul filo di lana da Orsi, più gradito alla Lega. Carte che hanno convinto il manager, assistito dal professor Amodio, dell'esistenza di una «triangolazione» per fare fuori lui, e come obiettivo collaterale il Carroccio di Maroni, «colpevole» di averne appoggiato la nomina (e perciò «ricompensata con una maxi tangente», accusa che non ha mai trovato riscontri). Ecco alcuni buchi neri ancora da chiarire, le prove - secondo il manager incarcerato - di un piano per metterlo nei guai.

COME NASCE LA «TANGENTE ALLA LEGA»

Interrogato dai pm, il mediatore svizzero Haschke - quello che secondo i pm tratta con gli indiani per l'acquisto degli elicotteri Agusta - riferisce di un pranzo a Genova (maggio 2011) con Zampini per raccontargli i dettagli dell'affare indiano che stava curando. E ai magistrati rivela la «prova» della tangente alla Lega: «Zampini, che era uno dei pretendenti alla carica di ad di Finmeccanica, mi fece alcune confidenze e illazioni. (...) Mi disse che Orsi avrebbe dovuto essere riconoscente a Borgogni, (...) ciononostante Orsi non gli era stato (a Borgogni, ndr) minimamente riconoscente quando, appena nominato, lo aveva dimissionato. Poi Zampini mi fece considerare che i soldi che (gli indiani, ndr) non volevano più dare a me, potevano essere ritornati allo stesso Orsi per ringraziare chi lo aveva sponsorizzato nell'ascesa a Finmeccanica, cioè la Lega». Potevano. «Dagli atti - argomenta il legale di Orsi - si evince che è stato Zampini il primo a prospettare l'utilizzo di una somma da destinare ai partiti. Ed è singolare che ciò sia avvenuto qualche giorno dopo che l'ingegner Orsi aveva assunto la propria carica». Va aggiunto che Zampini rimpallerà sul mediatore svizzero la paternità della voce sulla «ricompensa alla Lega».

LA SORPRESA (AMARA) PER LA NOMINA DI ORSI

È Zampini stavolta a chiarire ai pm che nel febbraio 2011, dopo una telefonata di Guarguaglini e Borgogni, «si dava quasi per certa l'indicazione del mio nome» per Finmeccanica. «È per questo che, con sorpresa, prima mia moglie e poi io apprendemmo la notizia che ad essere nominato era stato Orsi. (...) Guarguaglini e Borgogni mi dissero che dalla mia c'era tutto l'establishment politico, mentre solo la Lega spingeva per l'ingegner Orsi». Nasce lì il sospetto che Orsi debba aver promesso qualcosa alla Lega. Solo il sospetto, però. Alimentato dalla cocente delusione per quella poltrona sfumata.

«LA SEGGIOLA DI ORSI DEVE SCRICCHIOLARE»

Intercettazione del marzo 2012. Dell'inchiesta su Finmeccanica è ancora titolare la Procura di Napoli, pm Henry John Woodcock e Piscitelli. Haschke parla dei pm napoletani («Sono schegge impazzite»), poi riferisce che «Zampini mi ha chiamato... perché deve scricchiolare la seggiola di Orsi, chiede di nuovo il mio appoggio (...)», «a favore di Zampini» risponde l'interlocutore. «Eh, cazzo - prosegue Haschke - sai come campi alla grande. Capisci che una volta fuori Orsi, anche questi di Napoli si calmano eh!». «Perché loro ce l'hanno con Orsi?, chiede l'altro. «Certo!», replica Haschke. Tolto di mezzo Orsi, accusato di aver dato tangenti alla Lega, tutto sarebbe stato più semplice, sembra dire il mediatore svizzero. E in effetti la tesi della presunta tangente alla Lega è proprio quella sostenuta da Lorenzo Borgogni, ripetuta negli interrogatori a Roma e a Napoli.

BUCHI NERI

È strano che gli investigatori non abbiano evidenziato i legami tra il mediatore svizzero (fin dall'inizio in stretti rapporti con Ansaldo Energia, di cui Zampini è ad) ed alcuni esponenti di Finmeccanica decisi a far «scricchiolare» la seggiola di Orsi. Buchi neri tutti da chiarire, mentre la «tangente alla Lega», riesplosa a pochi giorni dal voto nazionale e in Lombardia (dove corre Maroni), si perde nel nulla.

Intanto Orsi aspetta in carcere.

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