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Magistratura, Nordio conferma: "Entro due anni colmeremo il vuoto di organico"

Il ministro della Giustizia è intervenuto all'apertura dell'anno giudiziario alla Corte d'Appello di Brescia: “Stiamo abbreviando i tempi, oggi intollerabilmente lunghi”

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Entro due anni verrà colmato il vuoto di organico nella magistratura: questa la promessa di Carlo Nordio. Intervenuto all'inaugurazione dell'anno giudiziario a Brescia, il ministro della Giustizia ha ribadito l’impegno del governo, ricordando che si tratta di una criticità che si trascina ormai da troppo tempo: "Sono entrato in magistratura molti anni fa e la percentuale di carenza dell'organico era praticamente uguale a quella di adesso. Ho vissuto tutta la mia carriera di magistrato con un organico al di sotto del 15%, ma riusciremo a colmare questo gap".

Il vuoto d'organico

Dal presidente della Corte di Appello di Roma Giuseppe Meliadò al presidente facente funzioni della Corte d'appello di Catanzaro Gabriella Reillo, riflettori accesi sugli organici. Il procuratore generale di Torino Sabrina Noce non ha utilizzato troppi giri di parole: "Nessuna azienda privata potrebbe raggiungere i proprio obiettivi con il 50% del personale: molte Procure sono costrette a ridurre i servizi e a breve la situazione sarà insostenibile per tutte. Nel frattempo la legge di stabilità e la legge di bilancio non prevedono investimenti per la giustizia, nemmeno un euro di risorse e sopratutto nulla per il personale".N el corso del suo intervento a Brescia, il Guardasigilli ha ricordato che sono già in piedi tre concorsi per 400 posti e un quarto sta arrivando: “Con la leale collaborazione del Csm, dividiamo i compiti. Stiamo abbreviando i tempi che oggi intollerabilmente lunghi: dal momento della domanda al conferimento della toga passano 5 anni. Vi assicuro che ce la stiamo mettendo tutta ed è un nostro impegno entro il 2026 di colmare integralmente il vuoto che è di circa 1.300 unità”.

La riforma della giustizia

Soffermandosi sulla riforma della giustizia, Nordio ha sottolineato che la giustizia rapida non è in quanto tale sufficiente a realizzare l’equità, ricordando la “giustizia rapida” della dittatura. Ma c’è un altro dettaglio da non sottovalutare: “Se è vero che un processo rapido non è per forza giusto, è vero che un processo lento è comunque iniquo. Quando parliamo di efficienza, lo facciamo perché sappiamo che solo attraverso l’efficienza possiamo passare al secondo step, quello della giustizia giusta”. L'emergenza carenza di personale è il tema centrale degli interventi odierni. Chi invoca meno cambiamenti è l'Associazione nazionale magistrati. A margine dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2024 in Corte di Appello a Roma, il presidente Giuseppe Santalucia ha evidenziato che "il problema che si pone è che non si può cambiare la legge ogni anno o ogni due anni": "La legge che governa i tempi del processo, prescrizione e procedibilità, è strettamente connessa con l'organizzazione del lavoro delle corti. Se il legislatore, indifferente ai problemi dell'organizzazione, cambia di continuo la legge ci saranno delle fortissime ricadute che potrebbero compromettere i buoni raggiunti finora".

La critica di Gratteri

Tra i più critici nei confronti della riforma il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, che si è scagliato contro gli interventi spot e le piccole modifiche che seguono la riforma Cartabia. A margine della cerimonia dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, Gratteli ha rimarcato l'esigenza di"una visione organica del codice di procedura penale. Fare questi interventi spot, con questi interventi, che certe volte sembrano contraddittori, non porta da nessuna parte". E ancora: E questa riforma, queste piccole riforme, cosiddette riforme Nordio, sono la conseguenza, la prosecuzione della riforma Cartabia, che non ha risposto ai bisogni di giustizia".

Il dossier Pnrr

Secondo Nordio sono dei segnali incoraggianti e a tal proposito il ministro ha elogiato il distretto bresciano, tra i primi in Italia rispetto ai dati del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza:“Questo distretto è virtuoso e do atto al vostro lavoro e ai risultati raggiunti e non sono scontati. Il Pnrr è estremamente vincolante ma anche positivo e necessario. Uno degli sforzi del governo e del ministero è stato quello di rimodulare i vincoli abbastanza ristretti che erano stati concordati”. "Brescia una città che ho scelto perché ha molto sofferto”, ha evidenziato Nordio: “Oggi è la giornata della Memoria e, seppure in termini ridotti, anche qui ci sarà un ricordo importante per un momento di sofferenza come la strage del 28 maggio 1974". "La strage di questa città, che ha sofferto molto e, a maggior ragione, i campi di sterminio, ti fanno talvolta dubitare dell'esistenza della possibilità di realizzare la giustizia in questo povero mondo", ha aggiunto. Facendo un cenno biblico ai dubbi di Giobbe sulla giustizia di Dio, Nordio ha affermato che i dubbi della giustizia vanno superati "dalla buona volontà e dalla consapevolezza che, se proprio non riusciamo a realizzarla tutta, deve essere realizzata nel modo migliore possibile".

Il carcere a Brescia

Una riflessione anche sul carcere. Ricordando la situazione di Brescia, Nordio ha ribadito che i fondi sono stati stanziati ed è tutto pronto per una nuova struttura, ponendo l’accento sull’attenzione del ministero: “Il carcere è una ferita che, come scriveva Calamandrei, bisogna aver visto.

La ragione per cui sono qui è per rassicurare che la vostra problematicità carceraria è alla nostra attenzione, i fondi ci sono”.

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