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“Confronto solo in Aula”. Schlein chiude le porte al centrodestra (e al dialogo)

Il Partito democratico illiberale targato Schlein chiude le porte al dialogo con il governo: nessun esponente di maggioranza sarà invitato alle kermesse del partito

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La sinistra perde il pelo ma non il vizio. Il pregiudizio ideologico e la presunta “superiorità morale”, declinati a seconda dell’epoca storica, sono le due facce di una stessa medaglia. Un timbro netto che contraddistingue da sempre la gauche nostrana e che, malauguratamente, continua a condizionare l’ultima versione della sinistra italiana: il Partito democratico a trazione Schlein. La segretaria dem, alle prese con la sua strana “estate militante”, cerca di fare un passo ulteriore: la posizione dell’avversario politico, oltre a non dovere essere condivisa a priori, adesso non va nemmeno ascoltata. In virtù di questa posizione, quanto mai radicale e massimalista, nessun esponente della maggioranza sarà invitato alle kermesse targate Pd.

La decisione, pensata e organizzata dal Nazareno, è ormai ufficiale. Alla Festa nazionale dell’Unità di Ravenna dal 30 agosto all’11 settembre, ci fa sapere La Repubblica, la destra non è stata invitata. Stesso discorso vale per tutte le altre Feste dell’Unità italiane, la kermesse storica della sinistra dem. I censori, la mente e il braccio di questa decisione, hanno la tessera del Partito democratico. Il segretario dem emiliano-romagnolo Luigi Tosiani e quello lombardo Vinicio Peluffo hanno scelto di escludere qualsiasi tipo di invito alla destra. Il motivo, secondo la logica del Nazareno, è presto detto: “Con la destra – rispondono dalla sede del Pd –ci confrontiamo solo in Parlamento”.

Non vale altrettanto per gli altri esponenti politici. Tutte le sfumature della galassia rossa sono ammesse: dal movimentismo grillino al centrismo azionista fino alla sinistra radicale. Alla kermesse di Ravenna, oltre alla segretaria dem, saranno presenti Giuseppe Conte, leader pentastellato; ci saranno ovviamente la coppia Verdi-Sinistra con Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli; +Europa con Riccardo Magi e perfino Azione con Carlo Calenda. La rimpatriata socialista, una volta escluse le varie anime del centrodestra, comprenderà anche il ritorno di Pierluigi Bersani e della renziana Maria Elena Boschi.

Ecco il nuovo traguardo dell’estate militante targata Elly Schlein. Un obiettivo inedito, nel senso più negativo del termine, che si discosta completamente dalle scelte del vecchio Partito democratico. Nel 2009, alla Festa dell’Unità di Genova, erano stati invitati anche i ministri Giulio Tremonti e Giorgia Meloni. La decisione di escludere gli esponenti della maggioranza alle kermesse organizzare dal Pd nasconde una visione illiberale e anti democratica del dibattito pubblico.

Eliminare a priori la posizione dell’avversario politico e cancellare la discussione tra due visioni opposte, oltre a delegittimare un’intera forza politica, rende ancora più povero il dibattito pubblico del nostro Paese.

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