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Ecco tutti i piddini che volevano l'autonomia differenziata

Da Bonaccini a Zingaretti, passando per Giani e De Luca, ecco tutti i presidenti di Regione che hanno fatto richiesta di beneficiare dell'autonomia differenziata

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Il centrosinistra è pronto a fare le barricate contro lo "Spacca-Italia", ma il Pd non ha sempre avuto una posizione contraria e pregiudiziale nei confronti del federalismo.

Basti pensare che la riforma del Titolo V della Costituzione, che diede maggiori poteri alle Regioni, risale al 2001 e porta la firma del centrosinistra. L'autonomia differenziata, voluta dal ministro Roberto Calderoli, infatti, poggia le sue fondamenta proprio su quella riforma. Anzi, le dà un piena attuazione che non ha mai avuto finora. Senza tornare troppo indietro nel tempo, a quando Massimo D'Alema considerava la Lega di Umberto Bossi come "una costola" della sinistra, sono numerosi gli esponenti dell'attuale Pd che si sono espressi a favore dell'autonomia differenziata. Primo fra tutti Stefano Bonaccini.“È un’opportunità per tutte le Regioni, non c'è più un nord o un sud: noi ci sentiamo italiani prima che emiliano romagnoli" diceva il governatore dell'Emilia-Romagna che cercava di convincere il Pd spiegando: "Non sono più risorse da Roma ma più risorse trattenute alla fonte per la gestione di alcune competenze, per garantire alcune peculiarità”. Nel 2018, invece, il Pd, quando governava il Lazio con Nicola Zingaretti presidente, aveva votato una delibera per chiedere di aderire all'autonomia differenziata delle Regioni. Vincenzo De Luca, schieratissimo contro quel che definisce lo "Spacca-Italia", venne smascherato dal ministro Calderoli che, nel 2022, in un'intervista al Corriere ricordava che nel 2019 anche la Campania aveva fatto richiesta di aderire all'autonomia differenziata.

"La sua proposta fa riferimento a due pronunciamenti pro autonomia del Consiglio regionale della Campania. Non una: due. In cui testualmente si dicevano 'disponibili ad affrontare la sfida'. Comunque, sono in tanti ad aver cambiato idea", ricordava Calderoli, sottolineando che la riforma era presente anche nel programma di governo gialloverde, il Conte 1. Infine, Eugenio Giani, presidente della Toscana, nel 2022, disse: “Occorre attuare l’articolo 5 della Costituzione e concedere alla Toscana l’autonomia differenziata. Chiediamo lo si faccia in due materie, i Beni e il patrimonio culturale e l’energia geotermica, in cui abbiamo due patrimoni davvero unici ed indubbie competenze e capacità”. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, quando morì Napolitano, nel suo tweet di cordoglio scrisse: "Al presidente Giorgio Napolitano, scomparso pochi minuti fa, dobbiamo l’affermazione che l’#autonomia è “vera assunzione di responsabilità”.

In questo e in altri richiami segnò un salto di qualità verso il federalismo".

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