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"Giornata storica...". Centri sociali e comunisti tifano per Hamas

In un volantino, rintracciato da ilGiornale, si legge l'esplicito supporto ad Hamas e la chiamata alla guerra civile in Italia

"Giornata storica...". Centri sociali e comunisti tifano per Hamas

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Il prossimo 4 novembre sarà una giornata particolarmente intensa per la sicurezza e l'ordine pubblico. Alla manifestazione di Matteo Salvini per "dire 'no' a ogni forma di terrorismo e di violenza", contro "l'estremismo islamico" e "senza bandiere", risponderanno gli antagonisti dei centri sociali, gli anarchici e la piazza islamica, che stanno organizzando delle contromanifestazioni per supportare quella che definiscono "resistenza" palestinese. Una è prevista anche a Milano, in concomitanza con quella del leader della Lega. Scorrendo le chat Telegram legate al mondo anarchico e di estrema sinistra italiano, noi de ilGiornale.it abbiamo rintracciato un manifesto di chiamata alla piazza a Firenze in cui Hamas viene considerata alla stregua dei partigiani italiani della Seconda guerra mondiale. Un'organizzazione da difendere e supportare nelle sue azioni.

L'azione del 7 ottobre condotta contro i civili israeliani da parte di Hamas viene definita come "gloriosa resistenza palestinese, che ha vissuto una giornata storica in cui ha dimostrato la vulnerabilità dell'imperialismo sionista". Parlano di "fermare la guerra" con le lotte e sostengono che in questo momento esistano "spazi di agibilità per il proletariato internazionale e i popoli oppressi", proprio alla luce dell'attacco terrorista di Hamas, che nel manifesto diventa un "glorioso esempio di lotta lanciato dalla resistenza palestinese", che ha "segnato la storia". L'attacco che ha scatenato la reazione israeliana a Gaza ha visto migliaia di miliziani di Hamas entrare in Israele per massacrare i civili, stuprare le donne e rapire i bambini. Quello che è successo nei kibbutz è la quintessenza dell'orrore terrorista: decapitazioni, uccisioni indiscriminate, violenze inaudite che ora dalle parti dell'antagonismo militante vengono prese come esempio per la "lotta proletaria".

Il nemico "è inattaccabile", scrivono nel manifesto e i loro obiettivi sono stati messi nero su bianco, chiamano all'azione "combattendo il nemico in casa, ovvero la nostra borghesia imperialista, i suoi alleati e i suoi interessi". Vogliono ribaltare la narrazione nelle scuole e nelle università, portando la lotta all'interno dell'istituzione dell'istruzione dove si forma la classe dirigente di domani. "Come comunisti, sappiamo che l'unico modo per fermare la guerra è combattere per farla finita con questo sistema", scrivono, dichiarando di voler destabilizzare il fronte interno in un momento in cui il governo guarda all'esterno. "Dobbiamo agire, costruendo l'organizzazione per trasformare la guerra imperialista in guerra civile rivoluzionaria", concludono.

Ed è con questa dichiarazione di intenti che si preparano a scendere in piazza, a Firenze come in altre città, minacciando una guerra interna allo Stato.

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